Mammella durante l’allattamento
La ghiandola mammaria assume la sua compiuta espressione morfologica e funzionale solo con l’instaurarsi della secrezione lattea. Solo in questo periodo si osserva una proliferazione dell’epitelio dei tubuli che forma estroflessioni bulbari cave che corrispondono agli alveoli. All’aumento della componente epiteliale corrisponde una riduzione rispettiva del tessuto connettivo e adiposo.
L’aspetto istologico secretorio, tipico della ghiandola mammaria allattante, è caratterizzato da presenza di cellule epiteliali alte, con ampio citoplasma finemente vacuolizzato e nucleo disposto alla base. Il polo luminale è alquanto irregolare, aspetto questo che corrisponde alla secrezione, attraverso la membrana cellulare, di varie sostanze.
Il citoplasma degli elementi ghiandolari presenta un reticolo endoplasmatico assai sviluppato al polo basale; i granuli proteici qui sintetizzati si spostano verso il polo apicale e passano quindi, nel complesso di Golgi, da cui si liberano sotto forma di gocciole dense, omogenee e circoscritte da una membrana limitante. La loro eliminazione ha luogo al polo apicale dove la membrana limitante delle gocciole si fonde con quella plasmatica consentendo la liberazione del secreto tramite esocitosi.
Le gocciole lipidiche si presentano come formazioni intracellulari tondeggianti e osmiofile che si producono indipendentemente dal complesso di Golgi e che, giunte al polo apicale, sporgono nel lume ghiandolare staccandosi dalla cellula con il sottile velo citoplasmatico che le avvolge, secondo una modalità di secrezione simile a quella apocrina. Tutti questi fenomeni sono sotto controllo endocrino.
Le cellule secernenti, originariamente cilindriche, si vanno successivamente appiattendo in rapporto alla distensione delle pareti alveolari determinata dall’accumulo di secreto.
Le principali componenti proteiche del latte sono a-lattalbumina e caseine, queste ultime eliminate sotto forma di micelle. I grassi del latte vengono secreti sotto forma di globuli che risultano circondati da una membrana derivata dalla membrana cellulare. È appunto questo meccanismo di secrezione dei globuli di grasso che conferisce alle cellule epiteliali l’aspetto sfrangiato apicale.
Nel latte vengono eliminati anche istiociti che giungono al secreto stesso passando dal connettivo attraverso l’epitelio. Tali istiociti sono particolarmente numerosi nelle fasi iniziali della secrezione lattea e costituiscono i corpuscoli del colostro.
Quando viene interrotto l’allattamento, parte della componente epiteliale regredisce per fenomeni di apoptosi cellulare. Le strutture ghiandolari ritornano poi alle modificazioni periodiche legate al ciclo ovarico.
Il connettivo interlobulare riacquista volume fino a riprodurre più o meno perfettamente le proporzioni strutturali primitive dell’organo, di solito con un certo deficit di tensione e con incremento relativo di adipe. Ne risulta una consistenza meno soda, tanto più quanto gli allattamenti sono ripetuti.
Articolo creato il 13 luglio 2011.
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