Lesioni da compressione
Le lesioni da compressione sono lesioni contusive generate da un corpo contundente per azione di compressione più o meno prolungata anche per applicazione di modesta energia lesiva.
La compressione lieve da parte di un mezzo soffice (giarrettiera, nastro) lascia sulla cute una depressione circoscritta (solco), pallida per ischemia, che diviene arrossata per iperemia reattiva appena rimossa la compressione.
Generalmente hanno carattere temporaneo e tendono a svanire dopo poco tempo, salvo nei casi in cui il traumatismo sia applicato in modo continuativo, sì da determinare la comparsa di lesioni croniche: ad esempio le callosità palmari nei lavoratori, i piedini di bambola nelle geishe giapponesi e le impronte costali sul fegato nelle donne che portavano il busto.
Le compressioni prolungate possono determinare una vasocostrizione prolungata alla quale consegue un’ischemia, un’ipotrofia fino alla necrosi tissutale a livello locale o a valle del territorio interessato dalla compressione.
Le compressioni violente provocano lo schiacciamento dei tessuti che cadono in rapida necrosi tissutale.
Articolo creato il 23 gennaio 2014.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.