Legamento falciforme
Il legamento falciforme è di forma triangolare e risulta anch’esso formato da due lamine peritoneali. Si estende dal diaframma al solco sagittale della faccia diaframmatica del fegato e presenta due facce, una destra e una sinistra, due margini, una base e un apice. Poiché, in condizioni normali, il fegato è applicato contro il diaframma ad opera della pressione addominale positiva, il legamento falciforme non è mai teso e non può quindi essere considerato un legamento sospensore.
Delle due facce, quella sinistra è in rapporto con la faccia superiore del fegato e quella destra prospetta verso il diaframma.
Il margine superiore, convesso, prende attacco, in direzione postero-anteriore, alla faccia inferiore del diaframma e quindi alla parete addominale anteriore, fino all’ombelico.
Il margine inferiore si fissa alla faccia diaframmatica del fegato con decorso rettilineo a partire dall’incisura del legamento rotondo, fino alla vena cava inferiore.
La base del legamento falciforme è libera. Nel feto essa contiene nel proprio spessore la vena ombelicale, mentre nell’adulto è ispessita per la presenza di un cordone fibroso, residuo della vena, che costituisce il legamento rotondo.
L’apice del legamento falciforme è posteriore e corrisponde alla faccia anteriore della vena cava inferiore.
Il legamento falciforme divide lo spazio virtuale che si delimita tra la superficie epatica e il diaframma in due spazi interepatofrenici, destro e sinistro.
Articolo creato il 15 agosto 2011.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.