Ipecacuana
L’emetico di più largo impiego domestico è lo sciroppo di ipecacuana (non l’estratto fluido, che è 14 volte più potente e può risultare letale). Il farmaco può essere somministrato per via orale, ma sono necessari circa 15-30 minuti perché si abbia emesi; questo tempo è comunque inferiore a quello richiesto per eseguire un’adeguata lavanda gastrica.
La dose orale è di 15 ml nei bambini tra i 6 mesi e i 12 anni d’età, di 30 ml nei bambini d’età superiore e negli adulti. Poiché il vomito insorge soltanto se lo stomaco è pieno, la somministrazione di ipecacuana deve essere accompagnata dall’assunzione di acqua.
L’azione emetica dell’ipecacuana è dovuta all’effetto irritante locale esercitato sul tratto gastroenterico e all’interazione con la zona chemorecettrice del vomito (CTZ), sita nel midollo allungato. Lo sciroppo di ipecacuana può essere efficace anche quando sono stati assunti farmaci antiemetici, quali per esempio le fenotiazine.
L’ipecacuana può produrre effetti tossici a livello cardiaco a causa del suo contenuto in emetina, ma ciò non si verifica alle dosi utilizzate per provocare il vomito. Nel caso in cui il vomito non compaia, l’ipecacuana deve essere rimossa tramite lavanda gastrica.
Il suo abuso cronico, allo scopo di ottenere la riduzione del peso corporeo, può provocare miocardiopatia, fibrillazione ventricolare e morte.
Quando si somministra ipecacuana non bisogna utilizzare anche il carbone attivo in quanto quest’ultimo adsorbe l’emetico annullandone l’effetto.
Articolo creato il 16 marzo 2010.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.