Interazioni farmacodinamiche
Per interazioni farmacodinamiche s’intendono quei fenomeni che nascono dalla combinazione dei meccanismi d’azione a livello dei loro siti bersaglio. La combinazione tra due o più farmaci può determinare sia riduzione degli effetti di uno o di tutti i farmaci somministrati, sia un incremento di tali effetti.
Un’interazione farmacodinamica negativa determina una riduzione dell’efficacia della terapia ed è quindi clinicamente dannosa, particolarmente in stati patologici gravi o in condizioni in cui l’assenza dell’opportuna terapia può avere serie conseguenze. Essa si verifica quando due farmaci sono antagonisti tra loro per uno stesso recettore. Ad esempio, si possono somministrare β-bloccanti insieme a β-stimolanti; i primi sono largamente usati nella terapia dell’ipertensione, dell’angina pectoris e delle aritmie cardiache, mentre i secondi rilasciano la muscolatura bronchiale comportandosi da antiasmatici.
Al contrario, un’interazione positiva è auspicabile per ottenere miglioramenti dell’attività terapeutica; d’altra parte è importante ricordare che un aumento indiscriminato dell’efficacia può dare origine anche a fenomeni tossici, analoghi a quelli dovuti a sovradosaggio. Questo tipo d’interazione è applicata comunemente in chemioterapia e nella cura di malattie causate da organismi patogeni; l’associazione di due o più farmaci permette di ridurre la dose di ciascun farmaco ottenendo così minori reazioni avverse e una minor incidenza di resistenza al trattamento.
Esistono diversi tipi di interazione positiva; si parlerà di:
- Sommazione,quando i due farmaci agendo su recettori diversi hanno come risultante la somma dell’effetto dei due farmaci (effetto AB = effetto A + effetto B).
- Addizione, se i recettori sono gli stessi (l’effetto additivo è il più comune).
- Potenziamento, quando c’è incremento di tossicità di un agente tossico che si può osservare quando questo è somministrato contemporaneamente ad un composto non tossico. Ad esempio, l’isopropanolo di per sé non è epatotossico, ma è in grado di aumentare fortemente la tossicità del tetracloruro di carbonio.
Il potenziamento si ha nella fase farmacocinetica ed è causato da un aumento dell’assorbimento, una diminuzione della eliminazione, variazione del legame con le proteine plasmatiche, inibizione dell’attività enzimatica catabolica con l’effetto finale di maggiore tossicità di una sostanza. - Sinergismo, quando gli effetti dei due farmaci combinati sono superiori alla somma dei singoli effetti. Per esempio, sia il tetracloruro di carbonio che l’etanolo sono epatotossine, ma quando sono insieme causano un danno al fegato assai superiore a quello atteso in base alla somma aritmetica degli effetti individuali.
Un’interazione farmacodinamica, negativa o positiva, è definita funzionale (o fisiologica) quando si realizza tra recettori diversi, ma che intervengono sullo stesso tipo di risposta funzionale.
Ad esempio, adrenalina e istamina sono un esempio di antagonismo fisiologico dal momento che il broncospasmo indotto da istamina tramite attivazione dei recettori H1, può essere risolto dalla somministrazione di adrenalina attraverso la stimolazione dei recettori β2.
Al contrario, un esempio di agonismo fisiologico è rappresentato dagli antiasmatici β-stimolanti che, attivando l’adenilato-ciclasi, favoriscono la produzione di AMP-ciclico, in associazione con la teofillina che, inibendo la fosfodiesterasi, inibisce il catabolismo del secondo messaggero e quindi ne prolunga gli effetti.
Articolo creato il 14 settembre 2010.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.