Fibre del connettivo lasso
Le fibre del tessuto connettivo lasso appartengono a tre categorie: collagene, reticolari ed elastiche. Le fibre reticolari e quelle elastiche, di solito, sono scarse nel tessuto connettivo lasso, ma diventano predominanti in particolari forme di tessuto connettivo che prendono il nome di, rispettivamente, tessuto reticolare e tessuto elastico (argomenti in cui sono descritte).
Le fibre collagene sono la categoria di fibre più abbondante nel tessuto connettivo ordinario. Esaminate a fresco hanno un colorito bianco e perciò sono dette fibre bianche, a differenza delle fibre elastiche che hanno un colorito giallognolo e sono denominate fibre gialle. Le fibre collagene appaiono come filamenti molto lunghi (280 nm) che decorrono in tutte le direzioni con andamento spesso ondulato; presentano uno spessore di 1-12 µm.
A forte ingrandimento è possibile apprezzare una fine striatura longitudinale che è dovuta alla presenza di fibrille più sottili raccolte in fascio. Le fibre collagene sono dunque fasci di fibrille di circa 0,2-0,3 µm di spessore disposte parallelamente. Le fibrille sono tenute insieme da un materiale amorfo che può essere dissolto da alcali diluiti o dalla tripsina. Sono anche birifrangenti.
Le fibrille, a loro volta, sono composte da microfibrille submicroscopiche dello spessore di 20-100 nm associate parallelamente; queste sono orientate secondo l’asse della fibra e sono responsabili della birifrangenza. Le microfibrille appaiono striate trasversalmente, cioè presentano lungo il loro decorso bande trasversali che si ripetono ogni 70 nm o 64 nm dopo essiccamento: si dice, pertanto, che le fibre collagene mostrano una periodicità assile con un periodo di 64-70 nm.
All’interno di ogni microfibrilla, infine, è possibile osservare unità filamentose più piccole, disposte parallelamente fra loro e lungo l’asse della micro fibrilla, che corrispondono alle molecole di tropocollagene.
Le fibre collagene sono flessibili ma poco estensibili ed offrono una grande resistenza alla trazione. Sono rapidamente digerite dal succo gastrico ma resistono alla digestione con tripsina in soluzione alcalina. Sono digerite specificamente dalla collagenasi. Se il collagene è sottoposto a bollitura o a trattamenti chimici capaci di denaturarlo si trasforma in gelatina.
Le fibre collagene si colorano con la maggior parte dei coloranti acidi; assumono l’eosina, il blu di anilina nella colorazione tricromica di Mallory, la fucsina acida con il metodo di Van Gieson. Con i metodi di impregnazione argentica si colorano meno rispetto alle fibre reticolari dalle quali è così possibile distinguerle.
Le fibre collagene svolgono un ruolo fondamentale nella calcificazione della matrice dell’osso, essendo capaci di indurre la formazione di nuclei di accrescimento dei cristalli di idrossiapatite.
Articolo creato il 01 marzo 2010.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.