Fibra muscolare liscia
Le fibre muscolari lisce sono elementi lunghi e fusiformi con la parte centrale, contenente un nucleo allungato, più spessa e le estremità assottigliate. La loro lunghezza varia da 5 µm, nella parete dei piccoli vasi sanguigni, a 500 µm e oltre nell’utero in gravidanza.
Le fibrocellule lisce si dispongono in fascio in maniera sfasata di modo che la regione di mezzo, più spessa, di ciascuna di esse si giustappone alle estremità assottigliate di quelle adiacenti. Sono tra loro separate da un interstizio di 60-90 nm che è occupato dalle lamine basali delle cellule adiacenti.
La lamina basale delle fibre muscolari lisce è costituita da delicate fibre reticolari immerse in una matrice amorfa glicoproteica e proteoglicanica ed è perciò argirofila e PAS-positiva.
La membrana plasmatica (o sarcolemma) delle fibre muscolari lisce presenta un notevole numero di invaginazioni micropinocitosiche denominatae caveole (o vescicole a superficie liscia) che sono l’equivalente dei tubuli del sistema T della muscolatura striata; esse hanno il ruolo di aumentare la superficie cellulare durante la distensione e di immagazzinare ioni calcio.
Queste vescicole sono in contatto stretto con elementi tubulari di reticolo sarcoplasmatico che sono tuttavia presenti anche nella porzione centrale della cellula tra i miofilamenti.
Lo spazio intercellulare è attraversato in più punti da sottili propaggini cellulari mediante le quali cellule adiacenti entrano in connessione tra loro. Queste aree di contatto di membrana sono spesso differenziate in strutture di adesione del tipo delle giunzioni comunicanti (o gap junctions o nexus); si ritiene che queste strutture permettano il libero passaggio di ioni tra cellule contigue consentendo la diffusione dell’eccitamento da un elemento all’altro.
Il citoplasma (o sarcoplasma) delle cellule muscolari lisce contiene un piccolo apparato di Golgi, una coppia di centrioli, scarsi elementi di reticolo endoplasmatico granulare, ribosomi liberi e mitocondri. Ad eccezione dei mitocondri che sono disseminati un po’ ovunque nel citoplasma, gli altri organelli sono soprattutto concentrati in una regione conica in corrispondenza di ciascun polo del nucleo. Sono inoltre presenti microtubuli, particelle di glicogeno e gocce lipidiche.
La matrice citoplasmatica appare nei comuni preparati istologici omogenea ma, qualora si ricorra ad un pretrattamento con acidi diluiti, si mostra ripiena di strutture filamentose, denominate miofibrille, orientate parallelamente all’asse maggiore della fibra. Le miofibrille delle fibre muscolari lisce non mostrano la successione di bande trasversali, chiare e scure, che è caratteristica della muscolatura striata, ciò è dovuto al fatto che i miofilamenti di actina e miosina non si dispongono in registro. Le miofibrille delle fibre muscolari lisce, invece, sono costituite dall’aggregazione di miofilamenti per effetto della coartazione provocata dai fissativi istologici.
Con il microscopio elettronico si possono osservare nel citoplasma caratteristici corpi densi (o piastre d’inserzione) che sono attraversati dai miofilamenti. Essi sono simili ma non identici alle linee Z delle fibre muscolari striate e sono costituiti da α-actinina. Corpi densi sono anche presenti sulla superficie interna del sarcolemma dove assumono l’aspetto ultrastrutturale di mezzi desmosomi. La funzione dei corpi densi è quella di ancorare i miofilamenti sottili e trasmettere la forza di contrazione alle cellule adiacenti.
La fibra muscolare liscia contiene due specie di miofilamenti, spessi e sottili, simili a quelli della fibra striata; la contrazione avviene, quindi, con lo stesso meccanismo di base. La difficoltà nel riconoscere i miofilamenti del tessuto muscolare liscio dipende dal fatto che l’organizzazione di questi ultimi è rapidamente alterata dai fissativi istologici e, inoltre, le molecole di miosina sono isolate tra loro anziché riunite a costituire filamenti riconoscibili al microscopio elettronico.
Nella fibra muscolare liscia manca una struttura regolare come il sarcomero del muscolo scheletrico; la mancanza di un’organizzazione strettamente periodica dell’apparato contrattile è un adattamento del muscolo liscio in relazione alla sua capacità di funzionare su un più ampio intervallo di lunghezze sviluppando forze elevate nonostante un ridotto contenuto cellulare di miosina.
Articolo creato l’8 marzo 2010.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.