Fenomeni cadaverici (o postmortali o tanatologici)
Dopo la morte s’instaura un processo in continua progressione, anche perché nel momento in cui cessa l’attività cardiaca non si ha la morte immediata di tutte le cellule che compongono l’organismo, in quanto diversa è la resistenza dei vari tessuti all’anossia (è notorio che i peli della barba continuano a crescere per qualche ora).
I fenomeni cadaverici (o postmortali o tanatologici) si distinguono in:
- Fenomeni cadaverici immediati: cessazione dell’attività respiratoria, cardiocircolatoria e nervosa.
- Fenomeni cadaverici consecutivi: raffreddamento, ipostasi, rigor mortis, disidratazione, acidificazione.
- Fenomeni cadaverici trasformativi: autolisi, autodigestione, putrefazione, macerazione, mummificazione, saponificazione, corificazione.
Articolo creato il 6 gennaio 2014.
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