Dotto toracico
Il dotto toracico è il maggior tronco linfatico dell’organismo e rappresenta la via principale di scarico della linfa nel sistema venoso. Origina nell’addome,di norma a livello della 2a vertebra lombare, ma talvolta più in alto, a seconda delle modalità di confluenza delle sue radici che sono i tronchi linfatici lombari destro e sinistro e il tronco linfatico intestinale. Può avere pertanto lunghezza variabile, da 38 fino a 45 cm. Anche il suo calibro (che oscilla da 4 a 8 mm) non è uniforme potendo essere in qualche tratto dilatato, in altri ristretto. Può riscontrarsi duplice o anche diviso in più tronchi per porzioni più o meno estese del suo decorso e alla sua terminazione, che è alla base del collo, in corrispondenza della confluenza della vena giugulare interna con la vena succlavia di sinistra. Le variazioni di origine, di decorso e di terminazione sono numerose e frequenti. È provvisto di valvole.
Può presentare al suo inizio una dilatazione ampollare detta cisterna del chilo (o del Pecquet), che manca quando il dotto ha origine alta, a livello delle ultime vertebre toraciche. Nell’addome è posto anteriormente alle prime vertebre lombari e alle ultime vertebre toraciche, posteriormente all’aorta e medialmente al pilastro mediale destro del diaframma.
Passa nel torace attraverso l’orifizio aortico del muscolo diaframma. Nel mediastino posteriore decorre dapprima al davanti dei corpi vertebrali tra l’aorta (a sinistra) e il tronco della vena azigos (a destra) e posteriormente all’esofago. Quindi si fa gradatamente obliquo verso l’alto e a sinistra e contrae rapporto anteriormente con l’ilo del polmone sinistro, con la parete posteriore dell’aorta, con l’origine dell’arteria succlavia sinistra; lateralmente con la pleura mediastinica, medialmente con l’esofago. Alla base del collo s’inflette in avanti e verso sinistra passando ad arco sopra la cupola pleurica e superiormente all’arteria succlavia fino a raggiungere l’angolo di confluenza della vena giugulare interna con la vena succlavia, dove termina. Riceve nel suo decorso rami affluenti dai linfonodi paraaortici, intercostali, mediastinici posteriori e, di frequente, presso la sua terminazione, il tronco giugulare sinistro.
Articolo creato il 6 novembre 2011.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.