Dischi intercalari
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Descrizione
I dischi intercalari sono zone di contatto e di adesione tra le estremità di fibre muscolari cardiache contigue. Sono ben visibili nei preparati colorati con ematossilina ferrica nei quali appaiono come sottili tratti trasversali interposti fra le estremità di fibre adiacenti. Il disco intercalare può decorrere rettilineo per tutto lo spessore della fibra, ma più spesso appare suddiviso in segmenti trasversali disposti a livelli diversi come i gradini di una scala e collegati da segmenti longitudinali; a questa particolare disposizione si deve il termine di strie scalariformi.
A livello dei dischi intercalari non vi è passaggio di miofilamenti da una fibra all’altra.
Al microscopio elettronico, a livello del disco è possibile osservare le membrane plasmatiche affrontate come due linee parallele che seguono un decorso ondulato, di modo che le estremità delle cellule adiacenti appaiono incastrate l’una nell’altra; tra le due membrane s’interpone un sottile interstizio di circa 20 nm. Lungo le membrane affrontate si possono distinguere aree simili per struttura al desmosoma ed alla zonula adhaerens, caratteristiche delle giunzioni fra cellule epiteliali. A differenza di quelle presenti negli epiteli, le zonulae adhaerentes delle fibre cardiache interessano aree di estensione limitata delle superfici cellulari adiacenti, non si estendono cioè come cinture continue attorno alla cellula; sono anche denominate fasciae adhaerentes. In corrispondenza di tali fasciae il sarcoplasma subsarcolemmale di ciascuna delle due cellule adiacenti appare ispessito da una placca di materiale filamentoso sulla quale prendono attacco i miofilamenti della banda I, mentre sulle placche ispessite dei desmosomi prendono attacco i filamenti intermedi.
Ad intervalli regolari, lungo il disco sono inoltre presenti giunzioni comunicanti (o gap junctions o nexus), che sono però più frequenti in corrispondenza dei tratti longitudinali della stria.
La porzione longitudinale della stria scalariforme è continua con la porzione trasversale. Lungo questi tratti longitudinali esistono aree di intimo contatto tra le membrane plasmatiche delle due fibre affiancate, ove sono localizzate estese giunzioni comunicanti. In corrispondenza di queste ultime zone le membrane affrontate si avvicinano notevolmente fra loro rimanendo però separate da una sottilissima fessura di 1,8 nm; questo sottile interstizio è occupato da subunità regolarmente distanziate tra loro e disposte in ordinamento esagonale.
Poiché nel miocardio (come nella muscolatura liscia) l’eccitamento non raggiunge indipendentemente le singole fibre, come nella muscolatura scheletrica, ma è trasmesso da una cellula all’altra, sono necessari dispositivi specializzati per la trasmissione dell’impulso tra cellule contigue. Sono proprio le giunzioni comunicanti, che rappresentano zone di bassa resistenza elettrica, che permettono la rapida diffusione dell’eccitamento da un elemento cellulare all’altro fino ad invadere tutto il tessuto. Da questo punto di vista, il miocardio si comporta elettricamente come un sincizio.
Le altre giunzioni specializzate che si trovano in corrispondenza delle porzioni trasversali e longitudinali della stria scalariforme (fasciae adhaerentes e desmosomi) hanno probabilmente una funzione meccanica ed assicurano la coesione tra gli elementi cellulari.