Colorazione di Gram
La colorazione di Gram è il più importante metodo di colorazione batterica differenziale, ossia utilizza più coloranti usati in tempi successivi.
Il preparato contenente i batteri viene trattato con una soluzione di cristalvioletto per 2-3 minuti; quindi si allontana il colorante e si usa un mordenzatore, cioè una sostanza che permetta al colorante di legarsi in maniera stabile al substrato dato che, di solito, coloranti e strutture cellulari non hanno grande affinità. Il mordenzatore utilizzato è una soluzione di iodio e ioduro di potassio in acqua, detta liquido di Lugol, che viene posto a contatto col preparato per 1 minuto.
A questo punto il preparato è trattato per 1-2 minuti con un decolorante (alcol etilico o acetone) e infine, ancora per altri 1-2 minuti, con un secondo colorante che può essere la fuxina o la sufranina; questi coloranti conferiscono colore rosso facilmente differenziabile da quello del cristalvioletto che conferisce colore violetto.
Al termine della colorazione, alcuni batteri appaiono colorati in violetto perché il decolorante non è riuscito a rimuovere il complesso cristalvioletto-iodio da queste cellule; questi batteri sono definiti Gram-positivi. Altri batteri, invece, sono decolorati e pertanto assumono la colorazione del secondo colorante utilizzato, quindi appaiono rossi e sono definiti Gram-negativi.
L’idrofobicità della parete cellulare è alla base della caratteristica Gram-positività: mentre il cristalvioletto e lo iodio veicolato dalla soluzione di Lugol riescono a penetrare nella cellula attraversando la parete cellulare grazie alla loro idrofilia, il complesso colorante-iodio che si forma all’interno della cellula assume caratteristiche idrofobiche che non gli consentono di riattraversare la parete cellulare per essere estratto dalla cellula anche in presenza di decoloranti.
Articolo creato il 18 aprile 2010.
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