Clearance plasmatica
Per clearance plasmatica (CL) di una sostanza (endogena o esogena come un farmaco) s’intende la quantità di sangue che viene depurata in un minuto da tale sostanza. Normalmente la clearance considerata è quella renale ma il concetto può essere applicato in generale.
La clearance è un fattore di proporzionalità che mette in relazione la velocità di eliminazione e la concentrazione plasmatica del farmaco; viene espressa in ml/min (o l/h) ed è data dalla seguente formula:
Clr = Us V
Ps
dove Us è la concentrazione della sostanza nelle urine (mg/ml), V è il flusso urinario(ml/min) e Ps è la concentrazione della sostanza nel plasma (mg/ml).
Poiché l’escrezione renale dipende da 3 processi (filtrazione, riassorbimento e secrezione), la clearance renale sarà data dalla seguente formula:
Clr = V di filtrazione + V di secrezione – V di riassorbimento
Ps
Ci sono alcune sostanze, come l’inulina, che vengono escrete solo tramite processi di filtrazione. Si può misurare la clearance dell’inulina ed si avrà così il valore della velocità di filtrazione glomerulare che è di 110-140 ml/min nell’uomo e 101-133 ml/min nella donna; nel neonato invece è molto basso questo valore (4-17 ml/min) perché la funzionalità renale è minima.
Vi sono farmaci che vengono ad essere eliminati tramite filtrazione e secrezione attiva. Tra questi c’è l’acido paraminoippurico (PAI) la cui clearance determina il valore della massima capacità di eliminazione da parte del rene in quanto concorrono all’escrezione i due processi di eliminazione (glomerulare e tubulare). La clearance del PAI è di 490-820 ml/min nell’uomo, nelle donne di 440-745 ml/min e nel neonato è 34-98 ml/min.
I valori della clearance totale possono variare da 0 a 650 ml/min con valore 0 per il glucosio in condizioni fisiologiche (e non in condizioni patologiche di diabete o altro) mentre un valore di 650 si ottiene per quelle sostanze come il PAI che vengono ad essere eliminate tramite filtrazione e secrezione attiva.
Per valori di clearance maggiori di 650 ml/min, significa che all’eliminazione della sostanza concorre in modo significativo anche il fegato il cui flusso plasmatico è di 1500 ml/min.
Si può avere un’idea di quelli che sono i processi implicati nell’escrezione di un farmaco andando a paragonare la clearance di questo farmaco nei confronti della clearance dell’inulina.
Se la clearance del farmaco è uguale a quella dell’inulina e il rapporto è uguale a 1, si può ipotizzare che il farmaco è stato solo filtrato (ma si può solo ipotizzarlo perché contemporaneamente potrebbe esserci la stessa velocità tra i processi di riassorbimento e secrezione).
Se il rapporto clearance del farmaco – clearance dell’inulina è minore di uno, si può ipotizzare che il farmaco è stato anche parzialmente riassorbito.
Se il rapporto è maggiore di 1 si può dire che il farmaco è anche secreto attivamente.
Il concetto di clearance è estremamente utile nella farmacocinetica clinica. Il suo valore per un determinato farmaco è costante nell’intervallo di concentrazioni considerato. Questo è vero in quanto i sistemi coinvolti nell’eliminazione dei farmaci (enzimi metabolizzanti e trasportatori), solitamente non sono saturi e quindi la velocità di eliminazione del farmaco è essenzialmente una funzione lineare della sua concentrazione plasmatica. Ciò significa che l’eliminazione dei farmaci segue cinetiche di I ordine, ossia una frazione costante di farmaco nell’organismo è eliminata nell’unità di tempo. Se si verifica la saturazione dei meccanismi di eliminazione, la cinetica è di ordine 0 (zero).
La clearance varierà con la concentrazione del farmaco secondo l’equazione:
Cl = __Vm__
(Km + C)
dove Vm è la velocità massima di eliminazione e Km è la concentrazione alla quale si ha Vm/2.
Articolo creato il 25 agosto 2010.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.