Cellule interstiziali (di Leydig)
Le cellule interstiziali (di Leydig) sono abbastanza voluminose (diametro fino a 20-25 µm) e possono trovarsi isolate o in piccoli gruppi: nel primo caso hanno forma sferoidale, mentre nel secondo assumono forma poliedrica per gli intimi rapporti che contraggono reciprocamente. Il nucleo, sovente eccentrico, è abbastanza grande e presenta la cromatina dispersa; contiene uno o più nucleoli. Il citoplasma, nei comuni preparati istologici, appare vacuolizzato; con metodiche idonee risulta ricco di goccioline lipidiche. Sono inoltre visibili granuli di pigmento giallo brunastro e formazioni cristalline (cristalli di Reinke) di dimensioni anche notevoli e di forma variabile, per lo più a bastoncino con le estremità assottigliate. All’esame ultrastrutturale, le cellule interstiziali mostrano le caratteristiche degli elementi steroidogenici: il reticolo endoplasmatico agranulare è particolarmente sviluppato, i mitocondri sono numerosi e con creste tubulari, l’apparato di Golgi è assai evidente; si osservano inoltre goccioline lipidiche, lisosomi e, specialmente nei soggetti anziani, granuli di lipofuscina. I cristalli di Reinke, di natura proteica, appaiono formati da filamenti strettamente addossati gli uni agli altri.
Le cellule interstiziali (di Leydig) nel loro insieme costituiscono la ghiandola interstiziale del testicolo, sede di produzione degli ormoni sessuali maschili di tipo androgeno e regolata in questa sua attività endocrina dal sistema ipotalamo-ipofisario per mezzo degli ormoni gonadotropi e particolarmente dell’ormone stimolante le cellule interstiziali (ICSH, che è l’ormone luteinizzante, LH).
Articolo creato il 16 marzo 2012.
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