Cellule di Sertoli
Le cellule di Sertoli sono di derivazione mesodermica e originano dalla proliferazione dell’epitelio celomatico; dopo il differenziamento perdono la capacità di dividersi. Sono molto alte (oltre 60 µm), estendendosi per tutto lo spessore dell’epitelio germinativo; con la base leggermente slargata poggiano sulla lamina basale, mentre con l’apice sfrangiato si spingono fino al lume del tubulo. I contorni cellulari sono oltremodo anfrattuosi per gli intimi rapporti che si stabiliscono con le circostanti cellule germinali in via di differenziazione: in particolare le teste degli spermatidi in corso di differenziazione vengono accolte in profonde infossature citoplasmatiche apicali. A una certa distanza dalla base le cellule di sostegno sono collegate l’una all’altra da prolungamenti cellulari fra i quali si stabiliscono intimi rapporti mantenuti da tipiche giunzioni serrate (zonulae occludentes). Il nucleo, spostato verso il polo basale, è voluminoso, di forma sferica od ovoidale e caratterizzato da invaginazioni anche profonde del suo involucro: contiene un nucleoplasma omogeneo e un evidente nucleolo al quale sono associate due masserelle di cromatina. Nel citoplasma, acidofilo, sono presenti gocciole lipidiche, sottili filamenti, per lo più a decorso longitudinale, e, sovente, un corpo cristalloide fusiforme (di Charcot-Bottcher), situato in vicinanza del nucleo e lungo fino a 20 µm. All’indagine ultrastrutturale, il reticolo endoplasmatico, prevalentemente agranulare, appare abbastanza sviluppato, mentre l’apparato di Golgi raggiunge un’estensione notevole e spesso è associato a una coppia di centrioli. Nel citoplasma sono visibili mitocondri, numerosi microtubuli e microfilamenti di actina, lisosomi primari e secondari (corpi multivescicolari e corpi residui) e granuli di glicogeno e di lipidi in quantità variabile. I cristalloidi di Charcot-Bottcher, di natura e significato ignoti, presentano una ultrastruttura filamentosa.
Le cellule di Sertoli sono, a differenza delle cellule germinali, particolarmente resistenti agli agenti fisici e chimici e svolgono, nel contesto dell’epitelio germinativo, numerose funzioni. In particolare esse hanno importanza per:
- L’architettura generale dei tubuli seminiferi, quali veri e propri elementi di sostegno nei confronti delle circostanti cellule germinali; sono pertanto anche chiamate cellule di sostegno.
- Gli scambi metabolici con le cellule germinali.
- La coordinazione della spermatogenesi, specialmente in rapporto alla liberazione degli spermatozoi (spermiazione) e al riassorbimento dei corpi residui mediante fagocitosi.
- La funzione endocrina del testicolo. Per quanto concerne quest’ultima funzione si ritiene che esse elaborino, sotto lo stimolo dell’ormone follicolo-stimolante (FSH) ipofisario, una proteina legante gli androgeni (androgen binding protein, ABP): tale proteina aumenta la concentrazione locale di testosterone e lo trasporta alle cellule germinali, favorendo la spermatogenesi.
- La riduzione del testosterone nella forma più attiva, il diidrotestosterone.
- La sintesi dell’inibina, responsabile di un feedback negativo a livello ipotalamo-ipofisario per la sua azione bloccante la secrezione di ormoni gonadotropi.
Articolo creato il 16 marzo 2012.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.