Cellula procariotica
Cos’è la cellula procariotica?
I procarioti (o monere) sono organismi unicellulari di cui fanno parte i batteri. La cellula procariotica misura pochi µm in lunghezza ed è larga 1 µm o poco meno. In quasi tutti i procarioti la membrana plasmatica (o plasmalemma) è circondata da uno strato di materiale rigido denominato parete cellulare, spessa da 15 a 100 nm; essa, a volte, può essere circondata da un ulteriore strato di materiale gelatinoso detto capsula. La parete cellulare conferisce rigidità alla cellula procariotica e, in sinergismo con la capsula, la protegge.
Il plasmalemma, nei procarioti, svolge buona parte delle funzioni vitali. La più importante, fra queste, è la funzione di trasporto che consiste nel movimento delle sostanze dall’esterno verso il citoplasma e viceversa. Inoltre, molti dei sistemi deputati all’utilizzo dell’energia contenuta negli alimenti sono localizzati a livello della membrana plasmatica (a differenza delle cellule eucariotiche in cui questi sistemi sono localizzati negli organelli citoplasmatici). Quest’ultima è anche sede di particolari molecole proteiche, i recettori, in grado di riconoscere e legare chimicamente composti specifici (ligandi). Il legame ligando/recettore innesca all’interno della cellula una serie di reazioni che permettono alla cellula di rispondere adeguatamente alle sollecitazioni ambientali. La membrana plasmatica procariotica può anche prendere parte alla replicazione e alla divisione del materiale genetico.
La regione nucleare della cellula procariotica, ossia il nucleoide, è sospeso direttamente nel citoplasma senza la presenza di membrane limitanti; appare come una struttura a contorni irregolari che contiene addensamenti di fibre sottili del diametro di 3-5 nm. Il nucleoide dei batteri è formato da una singola molecole di DNA circolare di lunghezza compresa tra 250 e 1500 µm. Associate al DNA procariotico ci sono molecole proteiche che mantengono l’acido nucleico nella sua forma compatta e regolano la sua attività nella sintesi e nella duplicazione cellulare.
Al microscopio elettronico, il citoplasma intorno al nucleoide appare elettron-denso. Questa “opacità” agli elettroni sembra essere attribuibile alla presenza di ribosomi. In alcuni batteri sono presenti, a livello citoplasmatico, dei vacuoli (o vescicole), ossia formazioni ad aspetto sacciforme. Inoltre, si possono riscontrare depositi lipidici, polisaccaridici o di fosfato inorganico sottoforma di corpuscoli sferici, molto densi, dispersi nel citoplasma.
Molti batteri sono in grado di muoversi rapidamente grazie all’azione di un lungo flagello filiforme che si diparte dalla superficie della cellula batterica. I flagelli batterici producono movimento ruotando come un’elica.
Nonostante la loro apparente semplicità, i batteri sono in grado di sintetizzare tutte le molecole organiche necessarie partendo da composti semplici quali l’acqua, l’anidride carbonica e fonti inorganiche di azoto, fosforo e zolfo.
Articolo creato il 21 febbraio 2010.
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