Avvelenamento da piombo organico
Alcuni composti organici del piombo sono il piombo tetraetile e il piombo tetrametile. Si ritiene che la tossicità del piombo tetraetile sia dovuta alla sua conversione metabolica a piombo metile e piombo inorganico.
I sintomi principali dell’intossicazione da piombo tetraetile sono riferibili al sistema nervoso centrale. Il paziente soffre di insonnia, incubi, anoressia, nausea e vomito, diarrea, cefalea, debolezza muscolare e instabilità emotiva. Seguono sintomi centrali soggettivi, quali irritabilità, irrequietezza e ansia. A questo punto si manifestano di solito ipotermia, bradicardia e ipotensione. Dopo esposizione protratta, o in caso di esposizione breve ma intensa, le manifestazioni a carico del SNC evolvono in delirio, atassia, movimenti muscolari esagerati e, infine, in uno stato maniacale.
La diagnosi di avvelenamento da piombo tetraetile viene effettuata ponendo in relazione le manifestazioni e i sintomi sopraindicati con un’anamnesi di esposizione all’agente tossico. L’escrezione urinaria di piombo può aumentare considerevolmente, ma le concentrazioni ematiche rimangono prossime ai valori normali. L’anemia e la punteggiatura basofila degli eritrociti non sono comuni nell’avvelenamento da piombo organico. Si assiste a una lieve alterazione del metabolismo delle porfirine e non sempre si osserva un aumento della concentrazione di protoporfirina eritrocitaria.In caso di esposizione grave, la morte può sopraggiungere entro poche ore o anche con una latenza di diverse settimane. Se il paziente sopravvive alla fase acuta dell’avvelenamento organico da piombo, il recupero è di solito completo; tuttavia, sono stati riportati casi di danni permanenti al SNC.
La terapia dell’avvelenamento da piombo organico è sintomatica. La somministrazione di agenti chelanti provoca un moderato aumento dell’escrezione del piombo inorganico prodottosi in seguito a metabolizzazione del piombo organico.
Articolo creato l’11 marzo 2010.
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