Articolazione sacro-iliaca
L’articolazione sacro-iliaca è un’articolazione che, per la variabilità che presenta (soprattutto in relazione all’età), è di classificazione incerta. Può essere considerata come una sincondrosi o, meglio, come un’artrodia atipica, in quanto i capi ossei che si mettono in giunzione sono liberi e separati da una cavità.
Le superfici articolari,rappresentate dalle faccette articolari dell’osso sacro e dell’osso dell’anca, non sono perfettamente piane, ma presentano una doppia curvatura che conferisce all’interlinea articolare, se vista dall’avanti, un andamento a S italica e contribuisce a limitare le possibilità di reciproco scorrimento fra le due ossa.
I mezzi di unione sono dati da una capsula articolare, rinforzata da legamenti periferici e inoltre da legamenti a distanza.
La capsula articolare è spessa e resistente e si inserisce ai contorni delle superfici articolari, tra i quali è fortemente tesa. La sinoviale ne tappezza la superficie interna, espandendosi anteriormente in un piccolo diverticolo. La capsula è rinforzata da due legamenti sacroiliaci, uno anteriore e uno posteriore.
Il legamento sacroiliaco anteriore è un robusto insieme di fasci fibrosi che hanno origine dalla faccia anteriore del sacro, lateralmente ai due primi fori sacrali e terminano sulla parte più mediale della fossa iliaca.
Il legamento sacroiliaco posteriore è invece costituito da tre gruppi di fasci che si trovano su altrettanti piani. Nel piano profondo si pone il fascio interosseo, teso fra la tuberosità iliaca e quella sacrale, che non passa quindi per l’interno dell’articolazione. Nel piano medio si trova il fascio breve che congiunge le spine iliache posteriori e l’incisura fra esse interposta, con il 2° e il 3° tubercolo della cresta sacrale laterale. Il piano più superficiale è costituito dal fascio lungo che, con andamento pressoché verticale, connette la spina iliaca postero-superiore a uno degli ultimi tubercoli della cresta sacrale laterale.
I legamenti a distanza sono rappresentati dal legamento ileolombare e dai legamenti sacrospinoso e sacrotuberoso.
Il legamento ileolombare connette i processi costiformi della 4a e 5a vertebra lombare con la cresta iliaca, spingendosi fino alla parte superiore della faccetta auricolare dell’osso dell’anca e confondendosi con i legamenti sacroiliaci anteriori.
Il legamento sacrospinoso si estende dal margine laterale del sacro e del coccige alla spina ischiatica.
Il legamento sacrotuberoso prende attacco, in alto, sulle due spine posteriori, sull’incisura fra esse interposta e su tutto il margine laterale del sacro e del coccige; termina sulla tuberosità ischiatica. I due legamenti concorrono, da un lato, a contenere i movimenti reciproci fra anca e sacro, dall’altro chiudono le due incisure delimitando il grande e il piccolo foro ischiatico.
Articolo creato il 17 aprile 2010.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.