Arteria uterina
L’arteria uterina è un ramo viscerale del tronco anteriore dell’arteria iliaca interna. È omologa, nella femmina, dell’arteria vescicolodeferenziale del maschio.
Si porta in basso e in avanti, applicata alla parete laterale della pelvi, sotto il peritoneo parietale. Dopo un tragitto di 5-6 cm ripiega in dentro e attraversa la base del legamento largo, passando davanti e sopra all’uretere, accompagnata da 2-4 vene uterine che la circondano; raggiunge così il margine laterale del collo dell’utero, sopra il fornice vaginale laterale e risale, flessuosa, lungo il margine laterale dell’utero fino al fondo, fra i due foglietti del legamento largo. Termina all’altezza dell’angolo laterale dell’utero con un ramo che, nel legamento largo, si divide per raggiungere la tuba (ramo tubarico) e l’ovaio (ramo ovarico). Questi due rami si anastomizzano con quelli omologhi dell’arteria ovarica.
Vi si considerano una porzione discendente o parietale, applicata al muscolo otturatorio interno, una porzione orizzontale che decorre nella base del legamento largo, una porzione arcuata che descrive una concavità superiore e laterale e infine una porzione ascendente o iuxtauterina. Il rapporto con l’uretere, di notevole importanza pratica, si stabilisce nel punto di passaggio tra la seconda e la terza porzione.
Nel suo tratto orizzontale, l’arteria uterina fornisce piccoli rami all’uretere e l’arteria cervicovaginale che si distribuisce al collo dell’utero, al fondo della vescica e alla parete anteriore della vagina. Dal tratto ascendente dell’arteria uterina nascono numerosi rami, a decorso prevalentemente orizzontale, che si distribuiscono al collo e al corpo dell’utero.
Le arterie vescicali superiori, l’arteria vescicolodeferenziale e l’arteria uterina frequentemente traggono origine da un tronco unico e comune che rappresenta il tratto residuo e pervio dell’arteria ombelicale del feto. A lato della vescica il tronco continua con un cordone fibroso che rappresenta il tratto obliterato dell’arteria ombelicale il quale, raggiunta la faccia interna della parete addominale anteriore, vi risale fino all’ombelico, formando il legamento ombelicale laterale.
Articolo creato il 9 agosto 2011.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.