Argentofilia (o argirofilia) ed argentaffinità
Col termine argentofilia (o argirofilia) si suole indicare l’affinità di un determinato substrato organico a legare sali d’argento. Se, a seguito di tale legame, il preparato viene trattato a mezzo di una sostanza riducente, dal sale si libera argento metallico di colorito nero che consente l’individuazione delle fibre. In contrasto con le fibre reticolari, quelle collagene assumono con l’impregnazione argentica una tonalità giallo-bruna.
Accanto all’argentofilia va ricordata l’argentaffinità, cioè la proprietà di un substrato organico di fissare sali d’argento e di provvedere nel contempo a ridurre quest’ultimi ad argento metallico. Detta proprietà che implica la presenza nel tessuto di gruppi riducenti, è stata applicata per la dimostrazione della 5-idrossitriptamina nelle cellule argentaffini dell’intestino.
L’impregnazione argentica secondo Gomori è stata applicata allo studio della membrana basale dei glomeruli renali.
Articolo creato l’8 marzo 2010.
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