Anatomia topografica
L’anatomia topografica si occupa dello studio dei rapporti esistenti tra i vari organi, della zona che essi occupano e di come possono essere eventualmente proiettati sulla superficie corporea.
Per facilitare questo studio si suddivide la superficie corporea mediante linee tracciate sulla cute che permettono di dividere il corpo in varie zone, denominate regioni, in cui si repertano determinate formazioni anatomiche. Queste linee non vengono tracciate in modo casuale, ma sono sottese tra precisi punti di riferimento, detti punti di repere. Inoltre, tali linee possono essere reali (se, ad esempio, corrispondono a margini ossei) o convenzionali (quando tracciate idealmente tra due punti di repere).
Si parla di spazio (o sito o situazione spaziale) di un organo quando ci si riferisce alla collocazione di un organo rispetto ad un determinato spazio corporeo. Si distinguono tre tipi di spazi corporei:
- Spazi sierosi (o cavità sierose), ampi e rivestiti di una tonaca sierosa; sono rappresentati dallo spazio peritoneale, dallo spazio pleurico, dallo spazio pericardico e dallo spazio albugineo.
- Spazi connettivali, che possono essere distinti in due tipi:
- Interstizi, più piccoli e delimitati da sottili lamine di connettivo lasso.
- Logge, delimitate da fasce connettivali e piani ossei.
- Spazi neurali (o nervosi), che sono spazi connettivali specializzati nel contenere tutte le formazioni che costituiscono il sistema nervoso centrale, e che possono essere identificati col neurocranio e con lo speco vertebrale.
Col termine posizione di un organo ci si riferisce a quella che è la collocazione di quell’organo rispetto ai piani anatomici.
L’orientamento dell’organo permette, invece, di prendere in esame l’orientamento degli assi principali e delle facce principali di quell’organo rispetto a quelli che sono i piani anatomici.
Nello studio di una data regione, l’esame procede per strati, partendo dalla superficie cutanea fino a raggiungere le porzioni più profonde del corpo; si parla pertanto di esame stratigrafico (o stratigrafia).
Per regione s’intende quell’area individuata sulla superficie corporea a cui appartengono tutti gli strati della parete e da cui si può accedere, procedendo dalla superficie verso la profondità, a uno spazio corporeo e alle strutture comprese in questo spazio, e che quindi possono essere proiettate sulla superficie cutanea di quella regione.
Per proiezione s’intende la rappresentazione di organi situati nella profondità di uno spazio corporeo sulla superficie cutanea, in corrispondenza di quelle zone in cui questi organi sono più facilmente esplorabili, ossia che possono essere più facilmente auscultati, palpati o aggrediti chirurgicamente.
Per rapporti di un organo s’intendono i rapporti esistenti tra una formazione anatomica e quelle circostanti, e possono essere di tipo diretto o indiretto. È diretto, ad esempio, quello tra stomaco e faccia viscerale della milza, in quanto c’è interposizione solo del peritoneo; è indiretto, sempre ad esempio, quello tra il corpo del pancreas e la faccia anteriore del rene sinistro, poiché tra queste due formazioni è presente una fascia di accollamento retropancreatica.
È importante conoscere l’anatomia sistematica prima d’intraprendere lo studio dell’anatomia topografica; d’altra parte è impossibile studiare un organo senza precisare la regione in cui si trova e i suoi rapporti, com’è impossibile studiare una regione anatomica senza conoscere gli organi che si descrivono. Per tali ragioni, seppur separate, anatomia sistemica ed anatomia topografica vanno apprese più o meno contemporaneamente.
Articolo creato il 31 marzo 2011.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.