Anastomosi arterovenose
Le anastomosi arterovenose sono comunicazioni fra arterie e vene che si realizzano a livello precapillare. Si presentano sotto due aspetti fondamentali:
- Come comunicazioni dirette di una arteria con una vena (anastomosi arterovenose di 1° tipo). Nelle anastomosi arterovenose di 1° tipo (più semplici) esistono, in corrispondenza dello sbocco dell’arteria o dell’imbocco della vena, minuscole formazioni sfinteriche o cuscinetti intimali di muscolatura liscia ai quali è affidato il compito di chiusura dell’anastomosi.
- Come comunicazioni tra una arteria e una vena mediate da un condotto intermedio a struttura speciale (anastomosi arterovenose di 2° tipo). Queste ultime, dette anche anastomosi arterovenose vere, possono presentare morfologia diversa. Il segmento intermedio può avere infatti andamento rettilineo, oppure serpiginoso e lunghezza variabile fino a un massimo di 1 mm, o anche descrivere molteplici anse, riccamente intrecciate a gomitolo, e formare così un glomo vascolare.
Nelle anastomosi arterovenose del 2° tipo il segmento intermedio mostra sovente struttura peculiare per la presenza di cellule simili a giovani mioblasti, dotate di sottili miofibrille, dette cellule mioepitelioidi. Queste appaiono disposte in più strati e talora sono assai numerose così da formare un cuscinetto sporgente nel lume vasale. Queste cellule, grazie alla loro capacità di mutare di dimensioni, possono determinare lo stato di chiusura o di pervietà del tratto anastomotico.
Sia che si tratti di dispositivi vascolari più complessi che di anastomosi semplici, risulta fondamentale la presenza di queste strutture atte a regolare il transito del sangue attraverso il tratto di comunicazione fra arteria e vena. In effetti, il ruolo funzionale delle anastomosi arterovenose è quello di avviare al territorio capillare situato a valle una maggiore o minore quantità di sangue secondo le necessità funzionali dei singoli organi e tessuti. In condizioni di riposo funzionale l’apertura delle anastomosi arterovenose consente il passaggio diretto del sangue dal letto arterioso in quello venoso attuandosi così un circolo derivativo che salta il distretto capillare. In tal modo si realizza un risparmio circolatorio che riguarda, di volta in volta, i territori a basso regime funzionale. In particolari distretti quali il tessuto erettile del pene e dei cornetti nasali, le anastomosi arterovenose avrebbero azione regolatrice dei depositi ematici.
Non rientrano tra le anastomosi arterovenose le comunicazioni fra arterie e vene la cui origine è legata a fattori patologici (fistole arterovenose).
Articolo creato il 17 agosto 2011.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.