Aderenza alla terapia (o compliance del paziente) e risposta farmacologica
Se il paziente non aderisce alla terapia secondo modalità, tempi e dosi non avrà ottimi risultati. I pazienti possono commettere vari tipi di errore in relazione all’assunzione di uno schema terapeutico:
- Errori di scopo, ossia assunzione di farmaci per motivi errati.
- Errori di orario.
- Errori di sequenza.
- Sospensione prematura della terapia.
- Sospensione del farmaco per tre o più giorni almeno una volta al mese.
- Assunzione di farmaci non prescritti.
Le ragioni per cui i pazienti tendono a non aderire strettamente alle prescrizioni mediche sono varie:
- Mancata comprensione dell’importanza del farmaco, dello scopo per il quale esso viene somministrato o della modalità di somministrazione.
- Fattori di natura economica.
- Comparsa di reazioni avverse.
- Disturbi di memoria o disinteresse verso il proprio stato di salute.
- Scomparsa dei sintomi prima del completamento del ciclo terapeutico prescritto o, al contrario, ritardo della comparsa degli effetti attesi.
Il medico può contribuire a migliorare la compliance dei pazienti ai trattamenti farmacologici tenendo in considerazione alcuni fattori:
- Il paziente deve aver compreso la natura e la prognosi della propria patologia ed è importante che conosca gli effetti favorevoli, che servono a rafforzare la compliance, ma anche sfavorevoli in modo che non interrompano il trattamento a seguito di reazioni avverse delle quali non erano stati adeguatamente informati.
- I bambini possono non assumere il farmaco a causa del gusto sgradevole mentre gli anziani possono facilmente dimenticare.
- La capacità comunicativa tra medico e paziente risulta inversamente correlata alla frequenza di errori nell’assunzione dei farmaci.
Articolo creato il 12 settembre 2010.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.