Apparato digerente
Superficie interna dello stomaco
La superficie interna dello stomaco ha nel vivente, allo stato di riposo funzionale, colore grigio roseo; diviene rossa e tumida durante la digestione gastrica per il maggiore afflusso di sangue. Nel cadavere appare molle e grigiastra, talora brunastra, per le rapide alterazioni della mucosa dovute all’azione del succo gastrico e ai precoci fenomeni putrefattivi. A stomaco vuoto e retratto, la superficie interna si mostra sollevata in pieghe grossolane, dette pieghe gastriche, dirette prevalentemente secondo l’asse longitudinale dell’organo e anastomizzate fra loro in modo da formare un reticolo a maglie allungate. Solo in corrispondenza della piccola curvatura si osservano pieghe longitudinali ben individualizzate, molto sporgenti, non unite da anastomosi trasversali. Queste…
Papilla duodenale maggiore (di Vater)
La papilla duodenale maggiore (di Vater o ampolla epatopancreatica) è un rilievo conico visibile nella superficie interna del duodeno, in corrispondenza della parete postero-mediale della seconda porzione, a una distanza variabile dalla flessura duodenale superiore. L'ampolla epatopancreatica è una cavità accolta entro la papilla. La papilla maggiore è superiormente in rapporto con una valvola connivente che, per questo, prende anche il nome di valvola sopracaruncolare; inferiormente la mucosa della papilla continua con quella propria del duodeno, costituendo una piega verticale denominata frenulo della papilla.
Sostanza P
La sostanza P è contenuta in cellule enterocromaffini contraddistinte come sottopopolazione EC1. È un polipeptide di 11 aminoacidi che si localizza in granuli che contengono anche 5-idrossitriptamina e sono fortemente argirofili. Lo stesso polipeptide è anche localizzato nelle terminazioni nervose del plesso mienterico. Si ritiene che la sostanza P svolga un ruolo regolatore della peristalsi intestinale. Le cellule EC1 sono principalmente localizzate nella mucosa dell’intestino tenue e crasso. Le cellule enterocromaffini della mucosa gastrica non contengono motilina né sostanza P; esse vengono denominate cellule ECn e, accanto alla 5-idrossitriptamina, contengono probabilmente ormoni polipeptidici non ancora identificati. Articolo creato il 15 agosto 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Stomaco
Lo stomaco è un organo impari che si presenta come un tratto dilatato del canale alimentare, interposto tra esofago e intestino tenue. È situato nella cavità addominale subito al di sotto del diaframma e occupa l’ipocondrio sinistro e una parte dell’epigastrio. In esso gli alimenti si accumulano e sostano temporaneamente per essere sottoposti all’azione digestiva del succo gastrico.
Apparato digerente (o gastroenterico)
L’apparato digerente (o gastroenterico) è deputato principalmente a ricavare l’energia tramite gli alimenti che quotidianamente sono ingeriti per svolgere il lavoro fisico e intellettuale, nonché il lavoro dei diversi organi nello svolgimento delle funzioni che a questi competono; l’energia acquisita con gli alimenti deve eguagliare quella che l’organismo consuma. Gli alimenti svolgono la funzione di donatori d’energia solo dopo che sono stati opportunamente trasformati. Assunzione di cibo, masticazione e digestione sono le tappe preliminari di queste trasformazioni; esse portano alla disponibilità di metaboliti che, insieme all’acqua e ai sali, possono essere assorbiti dall’organismo. Con l’assorbimento, una serie di composti viene immessa nella circolazione sanguigna e linfatica e si rende così…
Vasi e nervi della lingua
All’irrorazione della lingua provvede in gran parte l’arteria linguale; alla base della lingua pervengono anche rami della palatina ascendente (della faciale) e della faringea ascendente (della carotide esterna). Le arterie forniscono abbondantemente i muscoli, le ghiandole, il tessuto linfoide dell’organo, e formano quindi, nella lamina propria della mucosa, una rete dalla quale partono ramuscoli che irrorano le papille. Le vene principali della lingua sono la sottolinguale, le linguali profonde, la dorsale, la vena del nervo ipoglosso; tutte confluiscono nella vena linguale che, dopo breve tragitto, sbocca nella giugulare interna. I linfatici hanno origine da una rete accolta nella mucosa; i collettori che drenano questa rete vanno in profondità, tra i…
Muscolo costrittore superiore della faringe
Il muscolo costrittore superiore della faringe contraendosi funge da costrittore superiore della rinofaringe ed elevatore della parete posteriore della faringe. Origina con diversi fasci dalla faccia interna e dal margine dorsale della lamina pterigoidea mediale, dal rafe pterigomandibolare, dall'estremità posteriore della linea miloioidea della mandibola e infine da fasci che decorrono trasversalmente in direzione laterale, dalla radice della lingua attraverso il muscolo genioglosso. Questi ultimi fasci, insieme a fasci del muscolo genioglosso stesso, costituiscono il muscolo faringoglosso.
Ghiandole della lingua
Le ghiandole della lingua si trovano nella lamina propria della mucosa, nella tonaca sottomucosa oppure, più profondamente, tra i fasci muscolari. Le ghiandole linguali non sono distribuite uniformemente in tutto l’organo, bensì raggruppate in alcuni territori. Si distinguono così ghiandole linguali anteriori, laterali, posteriori del corpo e posteriori della base. Tutte le ghiandole linguali sono tubuloacinose composte e hanno secrezione sierosa, mucosa, oppure mista. Le ghiandole anteriori, a secrezione mista, si trovano nella sottomucosa della faccia inferiore del corpo e, più profondamente, tra i fasci del muscolo stiloglosso e longitudinale inferiore. I loro dotti si aprono soprattutto lungo le pieghe fimbriate e ai lati del frenulo. Le ghiandole laterali, a…
Intestino tenue
L'intestino tenue è quella parte del canale alimentare che va dallo stomaco all'intestino crasso; in esso continua e si completa la digestione degli alimenti iniziata nello stomaco e ha luogo l'assorbimento dei prodotti della digestione. La digestione è determinata da enzimi e altre sostanze secrete dalla mucosa intestinale stessa (in particolare dalla mucosa duodenale), ma soprattutto ad opera degli enzimi pancreatici e della bile.
Dotti escretori del pancreas
Il succo pancreatico si versa nella seconda porzione del duodeno attraverso due condotti escretori che si aprono rispettivamente a livello della papilla duodenale maggiore e di quella minore. Essi sono il dotto pancreatico principale (di Wirsung) e il dotto pancreatico accessorio (di Santorini).