Apparato cardiovascolare
Vena basilica
La vena basilica origina dalla confluenza della 4a vena metacarpale dorsale, della vena salvatella e di rami venosi della eminenza ipotenar; decorre dapprima sulla faccia dorsale dell'avambraccio dal lato ulnare e quindi si porta, risalendo sulla faccia volare dirigendosi verso la piega del gomito. Qui riceve la vena mediana del gomito, ramo della vena cefalica, e s'impegna nel solco bicipitale mediale del braccio che percorre fino al terzo medio dove si approfonda, perfora la fascia brachiale e sbocca nella vena brachiale mediale.
Arteria carotide interna
L’arteria carotide interna, che si distribuisce all’encefalo e agli organi dell’apparato della vista, nasce dall’arteria carotide comune all’altezza del margine superiore della cartilagine tiroidea della laringe e si dirige in alto e in dietro, risalendo fino a raggiungere l’orifizio inferiore del canale carotico dell’osso temporale. Percorre il canale, seguendone le curvature, ed emerge dall’orifizio superiore del canale stesso, penetrando così nella cavità cranica; si porta quindi all’interno del seno cavernoso, entro il quale decorre con un tragitto a S. Giunta all’altezza del processo clinoideo anteriore, l’arteria diventa verticale e perfora la dura madre. Qui fornisce una voluminosa collaterale, l’arteria oftalmica, quindi termina, al di sotto della sostanza perforata anteriore dell’encefalo,…
Vene bronchiali posteriori, esofagee, mediastiniche e freniche superiori
Le vene bronchiali posteriori, esofagee, mediastiniche e freniche superiori provengono dai rispettivi organi o regioni e sono tributarie della vena azigos, della vena emiazigos, della vena emiazigos accessoria. Le vene azigos ed emiazigos realizzano un’importante anastomosi tra i due distretti della vena cava superiore e della vena cava inferiore e tra quelli della vena porta e della vena cava superiore. Articolo creato il 12 agosto 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Arteria profonda del braccio
L’arteria profonda del braccio è un ramo collaterale dell’arteria brachiale. Nasce sotto il margine inferiore del muscolo grande rotondo e si unisce al nervo radiale decorrendo nel solco di torsione della diafisi omerale, dove è coperta dal capo laterale del muscolo tricipite. Qui emette un sottile ramo che, risalendo lungo il margine laterale della diafisi omerale, raggiunge l'arteria circonflessa anteriore dell'omero con cui si anastomizza. Per mezzo di tale anastomosi l'arteria brachiale si collega alla rete anastomotica della spalla.
Vena circonflessa iliaca profonda
La vena circonflessa iliaca profonda, doppia in gran parte del suo decorso, segue l’arteria omonima circondandola a plesso. Articolo creato l’8 settembre 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Arteria iliaca esterna
L’arteria iliaca esterna è il ramo laterale di biforcazione dell'arteria iliaca comune. Si estende dall'articolazione sacro-iliaca alla lacuna dei vasi dove, sotto il legamento inguinale, termina continuando con l'arteria femorale.
Arteria brachiale
L’arteria brachiale è l'arteria principale del braccio. Si estende dal margine inferiore del muscolo grande pettorale alla piega del gomito dove, all'altezza del processo coronoideo dell'ulna, termina dividendosi nelle arterie radiale e ulnare. Decorre medialmente all'omero nel solco situato lungo il margine mediale dei muscoli coracobrachiale e bicipite. Nel discendere, si sposta verso la linea mediana cosicché, a livello della piega del gomito, è situata nel punto di mezzo tra epicondilo ed epitroclea.
Vena iliaca comune
Le vene iliache comuni raccolgono il sangue dagli arti inferiori, dalla pelvi, dai genitali esterni e dalla parete addominale. Si formano, da ciascun lato, all'estremo superiore dell'articolazione sacroiliaca per la confluenza della vena iliaca esterna e della vena iliaca interna. Decorrono davanti al sacro e all'ultima vertebra lombare e terminano, confluendo tra loro, all'altezza dell'articolazione fra i corpi della 4a e 5a vertebra lombare, a destra della linea mediana, per formare il tronco impari della vena cava inferiore. Hanno un calibro medio di 16 mm e sono sprovviste di valvole. Presentano, nei due lati, lunghezza, decorso e rapporti differenti.
Confluente dei seni
Il confluente dei seni è una dilatazione situata di contro alla protuberanza occipitale interna nella quale possono confluire il seno sagittale superiore e il seno retto e prendere inizio il seno trasverso e il seno occipitale. È però formazione tutt’altro che frequente: più spesso la confluenza e le connessioni tra i seni suddetti si compiono secondo modalità assai variabili. Articolo creato il 12 agosto 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Vena otturatoria
La vena otturatoria trae origine dai muscoli della regione mediale della coscia con due rami: uno anteriore che riceve sangue refluo anche dai genitali esterni e uno posteriore che raccoglie sangue refluo dal muscolo quadrato del femore, dai muscoli adduttori e dall’articolazione dell’anca. È satellite dell’arteria omonima della quale segue il decorso. Contrae anastomosi con la vena circonflessa mediale del femore, affluente della vena femorale profonda, costituendo un’importante via collaterale per il circolo venoso della coscia. Articolo creato l’8 settembre 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.