Anatomia

  • Anatomia

    Anatomia normale

    L’anatomia umana illustra l’architettura e la struttura dell’organismo umano maturo; studia l’accrescimento degli organi sia nel periodo prenatale che postnatale e si completa con l’indagine della senescenza. Anche se si occupa dell’organismo vivente, per necessità ricorre anche allo studio di cadaveri. L’anatomia interagisce con altre discipline mediche e chirurgiche tanto da poter essere considerata la disciplina cardine della medicina. Prima di descrivere i vari organi e le parti del corpo, bisogna considerare i “mattoncini” che li vanno a costituire: le cellule. Una cellula è la più piccola unità microscopica dotata di tutte le caratteristiche della sostanza vivente. Gruppi di cellule si associano a costituire i tessuti. Col procedere dello sviluppo i…

  • Anatomia,  Apparati della sensibilità specifica,  Occhio

    Apparato della vista

    L’apparato della vista è costituito da organi pari e simmetrici situati per la massima parte nella regione anteriore della testa, al di sotto della fronte e ai lati della radice del naso, ossia nelle cavità orbitarie (od orbite). Di tali organi il principale è l’occhio (o bulbo oculare); gli altri, denominati organi accessori dell’occhio, sono sempre contenuti all’interno dell’orbita in rapporto più o meno diretto con il bulbo oculare assieme al quale collaborano all’espletamento della funzione visiva. Si raggruppano in un apparato motore (quelli che conferiscono all’occhio motilità) e in un apparato protettore (quelli che difendono l’occhio da eventuali agenti dannosi). L’apparato protettore del bulbo oculare è formato dal sopracciglio,…

  • Anatomia,  Apparato emolinfopoietico

    Linfonodi dell’arto superiore

    I linfonodi dell’arto superiore sono in prevalenza raccolti nel linfocentro ascellare. Altri, in numero minore e variabili, piccoli e per lo più isolati, sono distribuiti lungo il decorso dei collettori che vanno dalla mano, dall'avambraccio e dal braccio ai linfonodi ascellari. Hanno situazione superficiale i linfonodi del palmo della mano, i linfonodiepitrocleari (da 1 a 3) che ricevono i collettori provenienti dalle tre ultime dita e dal lato ulnare della mano e dell'avambraccio e i cui collettori efferenti sono satelliti della vena basilica e approdano ai col­lettori linfatici brachiali.

  • Anatomia,  Apparato locomotore

    Superficie esterna delle regioni laterali del cranio

    Le regioni laterali del cranio sono comprese tra le linee laterali che segnano il limite tra volta e base cranica (linee temporali superiori) e angolo della mandibola; anteriormente esse vengono delimitate da una linea verticale che, seguendo il margine postero-superiore dell’osso zigomatico, discende lungo il margine anteriore del ramo mandibolare, fino alla base di quest’osso. Nella superficie laterale del cranio si descrivono regioni superficiali, come la fossa temporale, e regioni profonde che risultano visibili solo dopo allontanamento della mandibola e demolizione dell’arcata zigomatica e della parete laterale dell’orbita, come la fossa infratemporale e la fossa pterigopalatina. Articolo creato il 19 febbraio 2010. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

  • Anatomia,  Apparato cardiovascolare

    Arterie rettali (o emorroidarie) inferiori

    Nella fossa ischiorettale, l’arteria pudenda in­terna fornisce le arterie rettali (o emorroidarie) inferiori che, in numero di due per lato, attra­versano il tessuto adiposo che riempie la fossa ischiorettale, per distribuirsi alla cute dell’ano, alla parte perineale del retto e al muscolo sfinte­re esterno. Si anastomizzano con l’arteria rettale media e, specialmente, con la rettale superiore. Articolo creato il 9 agosto 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

  • Anatomia,  Sistema nervoso,  Sistema nervoso periferico

    Parasimpatico del nervo vago

    Raggruppa un elevato contingente di fibre effettrici viscerali e sensitive viscerali. La componente effettrice viscerale controlla il cuore, riducendo la frequenza del battito cardiaco e abbassando la velocità della trasmissione degli impulsi; determina nei polmoni la costrizione dei bronchioli e un aumento della secrezione delle ghiandole bronchiali; agisce sull’esofago, sullo stomaco, sull’intestino e sul colon ascendente determinando l’aumento della peristalsi e della secrezione ghiandolare e il rilasciamento degli sfinteri; stimola la secrezione pancreatica esocrina, la secrezione di insulina e l’emissione di bile da parte della cistifellea; ha azione dilatatrice sui vasi polmonari. La componente sensitiva viscerale, che ha origine nel ganglio nodoso, raccoglie stimoli della sensibilità specifica dai calici gustativi…

  • Anatomia,  Apparato digerente

    Muscolo stilofaringeo

    Il muscolo stilofaringeo contraendosi eleva la faringe e la laringe. Origina dalla faccia interna del processo stiloideo, in prossimità della base e si porta obli­quamente in basso, in dentro e in avanti, rag­giungendo la parete laterale della faringe dove si mette in rapporto con i muscoli costrittori su­periore e medio. Alcuni fasci si inseriscono alla parte posteriore della fascia faringea, altri van­no al margine laterale dell’epiglottide, al margi­ne superiore della cartilagine tiroide (parte po­steriore) e al margine superiore dell’arco della cricoide. Articolo creato il 30 marzo 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

  • Anatomia,  Apparato cardiovascolare

    Vene tibiali anteriori e posteriori

    Le vene tibiali anteriori e posteriori raccolgono il sangue refluo dai territori pro­fondi del piede e della gamba. Le vene tibiali anteriori traggono origine dalle vene profonde della regione dorsale del pie­de, le vene tibiali posteriori dalle vene profonde della regione plantare; salgono nella gamba se­guendo il decorso dei rami arteriosi corrispon­denti; confluiscono all’altezza dell’arcata tendi­nea del muscolo soleo per formare la vena poplitea. Rami affluenti delle ve­ne tibiali posteriori sono le vene peroniere, satel­liti delle arterie omonime. Articolo creato il 9 settembre 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

  • Anatomia,  Apparato cardiovascolare

    Vene dell’organo dell’udito

    Le vene dell’organo dell’udito sono tributarie dei seni della dura madre e comprendono la vena dell’acquedotto del vestibolo (dal vestibolo e dai canali semicircolari al seno petroso superiore) e le vene uditive interne (dal labirinto e dal nervo acustico, per il meato acustico interno, al seno petroso inferiore). Articolo creato il 12 agosto 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.