Anatomia
Articolazione calcaneo-cuboidea
L'articolazione calcaneo-cuboidea è una delle due articolazioni che costituiscono l’articolazione trasversa del tarso (di Chopart); è una diartrosi a sella, le cui superfici articolari sono date, da parte del calcagno, da una faccia concava dall'alto in basso e convessa secondo l'asse trasversale e, da parte del cuboide, da una faccia convessa dall'alto in basso e concava in senso trasversale. La capsula articolare fibrosa si fissa generalmente sul margine articolare delle due ossa. All’interno, essa è rivestita da una membrana sinoviale che raramente comunica con quella dell'articolazione astragalo-navicolare.
Arterie vescicali superiori
Le arterie vescicali superiori sono rami viscerali del tronco anteriore dell’arteria iliaca interna. Sono rappresentate da numerosi rami che si distribuiscono alla faccia posteriore (rami prossimali) e a quelle superiore e laterale (rami distali) della vescica. Da uno di questi rami può nascere, nel maschio, l'arteria del dotto deferente.
Borse mucose della spalla
Ai muscoli della spalla sono annesse diverse borse mucose che facilitano lo scorrimento dei piani muscolari e dei tendini d’inserzione. Queste borse, di notevole interesse pratico, vista la grande mobilità che l’articolazione della spalla presenta, hanno caratteristiche di notevole variabilità. Sono costanti la borsa sottotendinea del muscolo sottoscapolare e la borsa del muscolo bicipite che sono dipendenze della sinoviale articolare. Oltre a queste, le principali borse mucose sono: la borsa sottoacromiale tra la faccia superiore della capsula articolare e la faccia inferiore dell’acromion; la borsa sottocoracoidea tra la faccia inferiore del processo coracoideo e la capsula articolare; una borsa del muscolo coracobrachiale che si trova tra il tendine comune del…
Utero
L’utero è un organo impari, cavo, che in alto riceve lo sbocco delle tube uterine e in basso si apre nella cavità vaginale. Ha forma grossolanamente di una pera un poco appiattita da avanti in dietro. Funzione L’utero è l’organo della gestazione, ha cioè la funzione di accogliere l’uovo fecondato e di consentirne lo sviluppo fino al momento dell’espulsione al termine della gravidanza. L’espulsione è permessa grazie alle contrazioni della sviluppata muscolatura liscia presente nelle sue spesse pareti. Dimensioni Nella nullipara (donna che non ha avuto figli), l’utero ha nell’insieme una lunghezza di 6-7 cm, una larghezza massima nella sua parte superiore di 3,5-4 cm e uno spessore di 2,5 cm.…
Articolazioni carpo-metacarpiche
Le articolazioni carpo-metacarpiche si stabiliscono tra le ossa della fila distale del carpo e la base delle cinque ossa metacarpali. I movimenti delle articolazioni carpo-metacarpiche sono di scivolamento, con limitate possibilità di flessione, estensione e inclinazione laterale. Per la caratteristica dei movimenti si può considerare l’articolazione carpo-metacarpica del pollice separatamente dalle altre. Infatti, essa è un’articolazione a sella fra la faccia distale del trapezio e la base del 1° osso metacarpale; la superficie articolare del trapezio è concava in senso trasversale mentre quella del 1° osso metacarpale presenta curvatura inversa.
Bronchi
A livello della 4a-5a vertebra toracica, la trachea si divide in due rami, i bronchi principali, destro e sinistro. Questi raggiungono l'ilo polmonare dove si dividono dando inizio ad un'arborizzazione, la cui maggior parte è contenuta entro il polmone. I bronchi che derivano dalla ramificazione dei due tronchi principali vengono pertanto detti intrapolmonari, anche se in realtà la ramificazione inizia prima dell'ilo polmonare; i due condotti che si formano per biforcazione della trachea vengono anche detti bronchi extrapolmonari.
Muscolo obliquo inferiore dell’occhio (o bulbo oculare)
Il muscolo obliquo inferiore dell’occhio (o bulbo oculare) è innervato dal nervo oculomotore comune (III paio dei nervi encefalici). La sua azione principale è quella di spostare il polo posteriore del bulbo in basso e medialmente, ruotando di conseguenza il polo anteriore dell’occhio in alto e lateralmente. Origina a livello dell’angolo infero-mediale dell’orbita, dall’osso mascellare, immediatamente sotto alla fossa del sacco lacrimale. Si dirige lateralmente e in dietro, incrociando dal di sotto il muscolo retto inferiore. Abbraccia ad ansa la faccia inferiore del bulbo oculare per andare a inserirsi nell’emisfero posteriore, sul quadrante infero-laterale della sclera. Articolo creato l’1 ottobre 2012. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Capillari
I capillari sono sottili canali, di dimensioni microscopiche, che rappresentano le più frequenti modalità di comunicazione fra arterie e vene. Attraverso la loro parete si effettuano gli scambi fra il sangue e i tessuti.
Vasi e nervi della lingua
All’irrorazione della lingua provvede in gran parte l’arteria linguale; alla base della lingua pervengono anche rami della palatina ascendente (della faciale) e della faringea ascendente (della carotide esterna). Le arterie forniscono abbondantemente i muscoli, le ghiandole, il tessuto linfoide dell’organo, e formano quindi, nella lamina propria della mucosa, una rete dalla quale partono ramuscoli che irrorano le papille. Le vene principali della lingua sono la sottolinguale, le linguali profonde, la dorsale, la vena del nervo ipoglosso; tutte confluiscono nella vena linguale che, dopo breve tragitto, sbocca nella giugulare interna. I linfatici hanno origine da una rete accolta nella mucosa; i collettori che drenano questa rete vanno in profondità, tra i…
Muscolo costrittore superiore della faringe
Il muscolo costrittore superiore della faringe contraendosi funge da costrittore superiore della rinofaringe ed elevatore della parete posteriore della faringe. Origina con diversi fasci dalla faccia interna e dal margine dorsale della lamina pterigoidea mediale, dal rafe pterigomandibolare, dall'estremità posteriore della linea miloioidea della mandibola e infine da fasci che decorrono trasversalmente in direzione laterale, dalla radice della lingua attraverso il muscolo genioglosso. Questi ultimi fasci, insieme a fasci del muscolo genioglosso stesso, costituiscono il muscolo faringoglosso.