Anatomia
Vene superficiali (o sottocutanee) dell’arto inferiore
Le vene superficiali (o sottocutanee) dell’arto inferiore formano un sistema di vasi anastomizzati a rete, situati nel connettivo sottocutaneo, indipendenti dai rami arteriosi. Vene collettrici di tale sistema sono la vena grande safena e la vena piccola safena tributarie rispettivamente della vena femorale e della vena poplitea. Traggono origine dalle vene superficiali del dorso del piede cui fa capo anche il sistema venoso cutaneo della regione plantare. Articolo creato il 9 settembre 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Appendice vermiforme
L’appendice vermiforme è un condotto cilindrico, molto sottile, che si diparte dalla parete mediale del cieco, 2-3 cm al di sotto dell'orifizio ileocecale, terminando con una estremità libera che volge per lo più inferiormente. È sottesa da una piega peritoneale, il mesenteriolo che, dall'appendice stessa, si porta al cieco e al tratto terminale del mesentere. Ha forma cilindro-conica ma anche la forma, come la lunghezza (6-10 cm), il calibro (5-8 mm), la situazione e i rapporti, offre grande variabilità. Molte delle anomalie nella situazione dell'appendice sono dipendenti da una malposizione del cieco.
Articolazioni atlo-assiali laterali
Le articolazioni atlo-assiali laterali si effettuano tra i processi articolari delle prime due vertebre cervicali e sono artrodie. Le superfici articolari dell’atlante si trovano sulla faccia inferiore delle masse laterali; a esse corrispondono i processi articolari superiori dell’epistrofeo. Le due vertebre sono riunite da due legamenti atlo-assiali collaterali e, inoltre, un legamento atlo-assiale anteriore e da un legamento atlo-assiale posteriore. I legamenti atlo-assiali collaterali sono lamine fibrose che si fissano sul contorno delle superfici articolari delle due vertebre. Il legamento atlo-assiale anteriore si estende dal margine inferiore dell’arco anteriore dell’atlante alla faccia anteriore del corpo dell’epistrofeo. Il legamento atlo-assiale posteriore va dall’arco posteriore dell’atlante alle lamine e alla base del…
Canale di Malpighi-Gartner
Il canale di Malpighi-Gärtner è un sottile canale che, in continuazione del condotto collettore dell'epooforon, discende lungo la tuba, il margine laterale dell'utero e la vagina, sino a giungere, in alcuni casi, all'imene. A partire dall'utero, decorre più o meno profondamente nello spessore della parete di questi organi. Lo si osserva generalmente nel periodo embrionale e fetale, mentre è eccezionale nella vita adulta. Ha la parete formata da un epitelio cilindrico non vibratile e da una tonaca connettivale con cellule muscolari lisce. Può presentarsi, in alcuni tratti, cistico, oppure sotto forma di un cordone epiteliale non canalizzato.
Vene dello stomaco
Le vene dello stomaco traggono origine dalla rete capillare sottoepiteliale, formano tra il fondo delle ghiandole e la muscularis mucosae una rete venosa sottoghiandolare, poi un plesso più cospicuo in sede sottomucosa al quale affluiscono anche le vene della tonaca muscolare. Le vene efferenti di tale plesso attraversano la tonaca muscolare, si fanno sottosierose e, seguendo i rami arteriosi dei quali sono satelliti, fanno capo, lungo la piccola curvatura, alla vena coronaria dello stomaco e alla vena pilorica, lungo la grande curvatura alle vene gastroepiploiche destra e sinistra, in corrispondenza del fondo alle vene gastriche brevi. Tutte queste vene sono affluenti della vena porta o direttamente (come la vena coronaria…
Vasi e nervi dell’iride
I vasi sanguigni dell’iride sono numerosi. Per quanto riguarda i vasi linfatici, anche l’iride come la corioidea e il corpo ciliare, ne è sprovvista, possedendo invece semplici lacune linfatiche. I nervi, costituiti da fibre sensitive e visceroeffettrici, sono rami dei nervi ciliari brevi del ganglio ciliare e dei nervi ciliari lunghi del nasociliare (oftalmico).
Osso scafoide (o navicolare) carpale
L'osso scafoide (o navicolare) è l’osso più laterale della fila prossimale del carpo. Esiste anche un osso scafoide nel piede, denominato pertanto scafoide tarsale. La sua faccia prossimale, convessa, si articola con il radio. La faccia distale, anch’essa convessa, si articola con l’osso trapezio l’osso trapezoide della fila distale. La faccia mediale si articola in alto con l’osso semilunare e in basso con l’osso capitato. La faccia laterale corrisponde al processo stiloideo del radio e presenta il solco dell’arteria radiale. La faccia volare presenta il tubercolo dello scafoide.
Vie biliari extraepatiche
Le vie biliari extraepatiche sono rappresentate dai dotti epatici destro e sinistro che, in corrispondenza dell’ilo del fegato, si riuniscono nel dotto epatico comune nel quale va a confluire il dotto cistico che proviene dalla cistifellea (o colecisti). Da questa confluenza ha origine il dotto coledoco che sbocca nella seconda porzione (discendente) del duodeno. Dotto epatico destro e sinistro, dotto epatico comune e dotto coledoco vengono insieme considerati come la via biliare principale, mentre la cistifellea e il dotto cistico rappresentano la via biliare accessoria. Articolo creato il 15 agosto 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Superficie interna dello stomaco
La superficie interna dello stomaco ha nel vivente, allo stato di riposo funzionale, colore grigio roseo; diviene rossa e tumida durante la digestione gastrica per il maggiore afflusso di sangue. Nel cadavere appare molle e grigiastra, talora brunastra, per le rapide alterazioni della mucosa dovute all’azione del succo gastrico e ai precoci fenomeni putrefattivi. A stomaco vuoto e retratto, la superficie interna si mostra sollevata in pieghe grossolane, dette pieghe gastriche, dirette prevalentemente secondo l’asse longitudinale dell’organo e anastomizzate fra loro in modo da formare un reticolo a maglie allungate. Solo in corrispondenza della piccola curvatura si osservano pieghe longitudinali ben individualizzate, molto sporgenti, non unite da anastomosi trasversali. Queste…
Papilla duodenale maggiore (di Vater)
La papilla duodenale maggiore (di Vater o ampolla epatopancreatica) è un rilievo conico visibile nella superficie interna del duodeno, in corrispondenza della parete postero-mediale della seconda porzione, a una distanza variabile dalla flessura duodenale superiore. L'ampolla epatopancreatica è una cavità accolta entro la papilla. La papilla maggiore è superiormente in rapporto con una valvola connivente che, per questo, prende anche il nome di valvola sopracaruncolare; inferiormente la mucosa della papilla continua con quella propria del duodeno, costituendo una piega verticale denominata frenulo della papilla.