Anatomia
Vena poplitea
La vena poplitea raccoglie il sangue refluo dalle regioni profonde del piede e della gamba e, in parte, quello della rete venosa sottocutanea. Inizia sotto l’arcata del muscolo soleo dall’unione delle vene tibiali anteriori e posteriori. Sale verticalmente nel cavo del poplite dietro l’arteria omonima, che incrocia in direzione medio-laterale, e al davanti del nervo tibiale. È compresa in una guaina comune con l’arteria alla cui parete aderisce intimamente, restando pertanto beante. Termina in corrispondenza dell’anello del muscolo grande adduttore continuando a pieno canale con la vena femorale. Presenta modesti caratteri di vena propulsiva; possiede 2 o 3 valvole. Rami affluenti della vena poplitea sono: Vene dell’articolazione del ginocchio. Vene…
Articolazione tibio-fibulare prossimale
L’articolazione tibio-fibulare prossimale è un’artrodia che si stabilisce tra la faccia fibulare della tibia, ovalare e pianeggiante, e una corrispondente superficie del capitello fibulare. I mezzi di unione sono rappresentati dalla capsula articolare, da due legamenti propri e da un legamento interosseo a distanza. La capsula articolare si fissa sul contorno delle superfici articolari. I legamenti propri (o legamenti della testa della fibula), anteriore e posteriore, sono due ispessimenti della capsula fibrosa. Il legamento interosseo è una dipendenza della membrana interossea della gamba. Articolo creato il 18 aprile 2010. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Vasi e nervi del testicolo
Il testicolo è irrorato prevalentemente dall’arteria genitale (arteria testicolare), che origina direttamente dall’aorta addominale al di sotto dell’arteria renale. L’arteria testicolare raggiunge il margine posteriore del testicolo, seguendo il funicolo spermatico e, dopo avere fornito alcuni rami per il canale deferente e le arterie per l’epididimo, si divide nei suoi rami terminali che penetrano nella tonaca albuginea a livello dell’ilo del testicolo, decorrono poi sulla superficie interna dell’albuginea stessa e inviano rami profondi per i setti. Da questi ultimi originano rami arteriosi che si distribuiscono ai lobuli. Al testicolo giungono anche alcuni ramuscoli dell’arteria deferenziale e dell’arteria cremasterica (o spermatica esterna), i quali si anastomizzano fra loro e con i…
Intestino tenue mesenteriale
L'intestino tenue mesenteriale è la porzione più lunga dell'intestino e si estende dal duodeno all'intestino crasso. Inizia, facendo seguito al duodeno, in corrispondenza della flessura duodeno-digiunale, posta al lato sinistro del corpo della 2a vertebra lombare, e termina nella fossa iliaca destra, dove sbocca nell'intestino crasso per mezzo di un orifizio che presenta la valvola ileocecale ed è situato a livello dell'articolazione sacroiliaca destra.
Vena cardiaca parva
La vena cardiaca parva prende origine in prossimità del margine destro del cuore; percorre il tratto destro del solco coronario nella faccia diaframmatica, riceve rami venosi dall’atrio e dal ventricolo di destra e raggiunge l’estremo destro del seno coronario insieme con la vena cardiaca media. Articolo creato il 12 agosto 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Padiglione auricolare
Il padiglione auricolare, da un punto di vista funzionale, ha un’importanza ridotta nell’uomo. Ciononostante è accertata una sua funzione nella localizzazione della sorgente sonora nello spazio e nella concentrazione dell’energia sonora verso il meato acustico esterno. All’espletamento di queste funzioni concorrerebbe notevolmente la morfologia della conca e dei rilievi del padiglione i quali attuerebbero, per le loro caratteristiche costitutive, un processo di sfasamento delle onde sonore che ha importanza per la localizzazione spaziale del messaggio acustico.
Seconda vertebra cervicale (o epistrofeo o asse)
La seconda vertebra cervicale (o epistrofeo o asse) ha caratteri generali delle vertebre cervicali ma si presenta modificata soprattutto nella faccia superiore del corpo in cui si osserva il processo odontoideo (o dente) che si connette al corpo vertebrale con una larga base cui segue un collo ristretto e quindi un corpo voluminoso che termina con un apice smusso.
Fossa infratemporale
La fossa infratemporale è uno spazio irregolare situato dietro l’osso mascellare e all’interno del ramo della mandibola; comunica superiormente con la fossa temporale. Medialmente e in alto il tetto della fossa infratemporale è formato da quella parte della grande ala sfenoidale che si trova sotto la cresta infratemporale; questa superficie è attraversata dai fori ovale e spinoso. La faccia infratemporale della grande ala forma anche la parete mediale della fossa e continua inferiormente nella superficie laterale del processo pterigoideo e quindi, ancor più in basso e in avanti, nel processo piramidale dell’osso palatino.
Vene superficiali (o sottocutanee) dell’arto inferiore
Le vene superficiali (o sottocutanee) dell’arto inferiore formano un sistema di vasi anastomizzati a rete, situati nel connettivo sottocutaneo, indipendenti dai rami arteriosi. Vene collettrici di tale sistema sono la vena grande safena e la vena piccola safena tributarie rispettivamente della vena femorale e della vena poplitea. Traggono origine dalle vene superficiali del dorso del piede cui fa capo anche il sistema venoso cutaneo della regione plantare. Articolo creato il 9 settembre 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Appendice vermiforme
L’appendice vermiforme è un condotto cilindrico, molto sottile, che si diparte dalla parete mediale del cieco, 2-3 cm al di sotto dell'orifizio ileocecale, terminando con una estremità libera che volge per lo più inferiormente. È sottesa da una piega peritoneale, il mesenteriolo che, dall'appendice stessa, si porta al cieco e al tratto terminale del mesentere. Ha forma cilindro-conica ma anche la forma, come la lunghezza (6-10 cm), il calibro (5-8 mm), la situazione e i rapporti, offre grande variabilità. Molte delle anomalie nella situazione dell'appendice sono dipendenti da una malposizione del cieco.