Anatomia
Muscoli della coscia
I muscoli della coscia sono muscoli dell’arto inferiore e si distinguono in: Muscoli anteriori della coscia, tra cui: Muscolo tensore della fascia lata. Muscolosartorio. Muscolo quadricipite femorale. Muscoli mediali della coscia, tra cui: Muscolo gracile. Muscolo pettineo. Muscolo adduttore lungo. Muscolo adduttore breve. Muscolo grande adduttore. Muscoli posteriori della coscia, tra cui: Muscolo bicipite femorale. Muscolo semitendinoso. Muscolo semimembranoso. Articolo creato il 19 aprile 2010. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Vene polmonari
Le vene polmonari conducono il sangue arterioso dai polmoni all'atrio sinistro del cuore. Due per lato, superioree inferiore, si portano medialmente dal rispettivo polmone all'atrio sinistro del cuore, le superiori con decorso obliquo in basso e in dentro, le inferiori con decorso trasversale. Le vene polmonari destre, che si abbozzano in numero di tre, superiore, media e inferiore, una per ciascun lobo del polmone destro, si riducono poi anch'esse a due per la confluenza della vena media con la vena polmonare superiore.
Articolazione occipito-assiale
L’articolazione occipito-assiale è permessa da due ordini di legamenti a distanza che connettono l’osso occipitale all’epistrofeo: legamenti occipito-assiali propriamente detti e legamenti occipito-odontoidei. I legamenti occipito-assiali sono tre, di cui uno mediano e due laterali. Il legamento occipito-assiale mediano (o membrana tectoria) origina dalla doccia basilare dell’osso occipitale, innanzi al grande foro occipitale e, scendendo nel canale vertebrale, passa dietro al dente dell’epistrofeo e al legamento trasverso dell’atlante per fissarsi alla faccia posteriore del corpo dell’epistrofeo. I legamenti occipito-assiali laterali si fissano sulla parte laterale del contorno del foro occipitale e discendono obliquamente per terminare sulla faccia posteriore del corpo dell’epistrofeo. I legamenti occipito-odontoidei sono tre e si distinguono in…
Ipofisi
L’ipofisi è una ghiandola endocrina formata da due lobi di origine diversa: uno anteriore (o adenoipofisi), l’altro posteriore (o neuroipofisi), strettamente uniti e avvolti da una sottile capsula comune, derivata dalla dura madre. L’adenoipofisi, regolata dai fattori di rilascio ipotalamici, ha la funzione di produrre 7 ormoni: Ormone della crescita (GH, o somatotropina, STH). Prolattina (PRL, o ormone lattogenico). Ormone adrenocorticotropo (o corticotropina, ACTH). Ormone follicolo-stimolante (FSH). Ormone luteinizzante (LH). Ormone tireotropo (o tireotropina, TSH). Ormone melanotropo (o stimolante i melanociti, MSH, o intermedina). La neuroipofisi non è un vero e proprio organo ghiandolare, ma un serbatoio che riceve due ormoni prodotti dall’ipotalamo e che riversa in circolo a seconda…
Condottini aberranti
I condottini aberranti sono piccoli condotti a fondo cieco connessi con la rete testis o con il condotto dell’epididimo. Il più frequente è il condottino inferiore il quale può raggiungere la lunghezza di 2 cm; ha un decorso sinuoso e si distacca dal condotto dell’epididimo a livello della coda. Anche i condottini aberranti sono tappezzati da epitelio cilindrico talvolta cigliato e rappresentano residui del mesonefro. Articolo creato l’1 novembre 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Arteria del clitoride
L’arteria del clitoride è un ramo terminale dell’arteria pudenda interna. Ha un calibro minore dell’arteria del pene con la quale presenta analogie di decorso e di rapporti nel perineo, infatti si dirige in avanti, fino al margine inferiore della branca ischiopubica, penetra poi nel trigono urogenitale e decorre tra i due foglietti della fascia perineale media fino a raggiungere il legamento arcuato del pube. Rami collaterali dell’arteria del clitoride sono: Arteria del bulbo del vestibolo, che si distribuisce ai muscoli perineali, alla vagina e ai bulbi del vestibolo. Arteria uretrale, che dà rami all’uretra e al vestibolovaginale. Rami terminali dell’arteria del clitoride sono: Arteria profonda del clitoride, esile, che si…
Vene superficiali (o cutanee) dell’arto superiore
Le vene superficiali (o cutanee) dell’arto superiore decorrono nello strato profondo del tessuto connettivo sottocutaneo e non sono satelliti di arterie. Sono provviste di abbondante corredo muscolare ad andamento circolare e, nell’adulto, anche longitudinale. Posseggono valvole in minor numero delle vene profonde. Sono congiunte tra loro da numerose anastomosi, e con le vene profonde attraverso rami anastomotici privi di valvole. Presentano nell’insieme uno sviluppo proporzionale a quello delle masse muscolari dell’arto e raccolgono maggior quantità di sangue delle vene profonde. Sboccano, alla radice dell’arto, nelle vene profonde. Articolo creato il 26 agosto 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Vene del mesencefalo
Le vene del mesencefalo comprendono quelle dei peduncoli cerebrali e quelle della lamina quadrigemina. Le vene dei peduncoli cerebrali sono piccole vene che decorrono sulle facce anteriori e su quelle laterali dei peduncoli cerebrali stessi. Esse, da ciascun lato, mettono capo alla vena basilare (di Rosenthal) ed alla vena comunicante posteriore, la quale collega infatti le due vene basilari (di Rosenthal) decorrendo subito all’innanzi dei due peduncoli cerebrali. Le vene della lamina quadrigemina si gettano nella grande vena cerebrale (di Galeno), la quale trovasi subito dietro la lamina quadrigemina stessa.
Articolazioni tra i corpi vertebrali (o intersomatiche)
Le articolazioni tra i corpi vertebrali (o intersomatiche) si stabiliscono tra la faccia inferiore e superiore di due vertebre contigue. Le superfici articolari si presentano depresse al centro e rilevate alla periferia e sono rivestite di cartilagine articolare; tra esse si trova un disco intervertebrale cosicché le articolazioni intersomatiche possono essere considerate sinartrosi del tipo delle sinfisi. Oltre al disco intervertebrale, i mezzi di unione delle articolazioni intersomatiche sono date dai legamenti longitudinali anteriore e posteriore. Il legamento longitudinale anteriore è un nastro fibroso che si addossa alla faccia anteriore dei corpi vertebrali, dall’epistrofeo alla parte superiore dell’osso sacro. Aderisce fortemente ai corpi delle vertebre, più bassamente ai dischi intervertebrali.…
Glomo carotideo
Il glomo carotideo (o carotico) è un organo chemocettore, capace di rispondere alle variazioni della composizione chimica del sangue che circola attraverso l’organo e di dare origine a riflessi passanti per il nervo vago e il nervo glossofaringeo e agenti sulla respirazione. È un organo generalmente pari, ma in qualche caso può mancare o essere rappresentato da numerosi piccoli noduli. Ha forma ovale o fusata e il suo maggior diametro non supera i 4-6 mm; ha colorito rosso bruno e consistenza dura. È situato sulla faccia mediale della carotide comune presso l’angolo di biforcazione di questa in carotide esterna e interna.