Anatomia

  • Anatomia,  Apparato tegumentario

    Mammella

    La mammella è un organo ghiandolare pari e simmetrico che si presenta come un rilievo cutaneo sulla superficie anteriore del torace, ai lati della linea mediana. È determinato dalla presenza di un gruppo di ghiandole, particolarmente sviluppate nella femmina durante l’allattamento. Le mammelle occupano lo spazio tra la 3a e la 7a costa; si estendono in larghezza tra la linea parasternale e la linea ascellare media. Tra le due mammelle s’interpone un solco più o meno ampio, il seno, corrispondente al corpo dello sterno. Nella mammella si distinguono la parte ghiandolare e la parte cutanea che riveste la prima. La ghiandola mammaria ha forma discoidale con superficie anteriore convessa e…

  • Anatomia,  Apparato locomotore

    Fascia della coscia (o femorale o lata)

    La fascia della coscia (o femorale o lata) riveste a guisa di manicotto i muscoli super­ficiali della coscia. Ha forma di cilindro cavo, le cui cir­conferenze superiore e inferiore sono puramente convenzionali e corrispondono ai limiti della coscia stessa. In alto la fascia si fissa in avanti al legamento inguinale, al corpo del pube e alla branca ischiopubica, in dietro e lateralmente continua senza interruzione con la fascia glutea, in basso si fissa sulla fibula, sui due condili della tibia, sulla faccia anteriore della patella e continua poi nella fascia della gamba. Dalla sua superficie interna si dipartono due setti in­termuscolari distinti in mediale e laterale.

  • Anatomia,  Apparato cardiovascolare

    Arteria mesenterica superiore

    L’arteria mesenterica superiore è un ramo collaterale viscerale dell’aorta addominale. Nasce da quest’ultima 2 cm circa sotto il tronco celiaco e si dirige in avanti e in basso, passando dietro alla testa del pancreas, fra la testa e il processo uncinato; incrocia la porzione orizzontale del duodeno e pe­netra nella radice del mesentere. Se­guendo l'inserzione parietale del mesentere si porta in basso, descrivendo una curva convessa verso sinistra, fino a raggiungere la fossa iliaca destra, dove termina anastomizzandosi con uno dei suoi rami collaterali, l'arteria ileocolica.

  • Anatomia,  Apparato genitale femminile

    Peritoneo dell’utero

    L’utero è in gran parte rivestito dal peritoneo che, a questo livello, prende il nome di perimetrio. Il peritoneo che, provenendo dalla parete addominale anteriore, riveste la cupola e la faccia posteriore della vescica, si riflette da quest’ultima sulla faccia anteriore dell’utero, a livello dell’istmo, delimitando tra i due organi uno spazio detto cavo vescicouterino. Proseguendo dalla faccia anteriore dell’utero, il peritoneo ne riveste il fondo e quindi la faccia posteriore del corpo e la parete posteriore della porzione sopravaginale del collo, sino al fornice vaginale posteriore. Di qui, passando sul pavimento pelvico, raggiunge l’intestino retto e la parete posteriore della pelvi, formando una profonda tasca o cavo rettouterino di…

  • Anatomia,  Apparato locomotore

    Canale inguinale

    Il canale inguinale è un tragitto attraverso la parete addominale anteriore situato subito al di sopra della metà mediale del legamento inguinale. Dà passaggio al funicolo spermatico nel maschio e al legamento rotondo dell’utero nella femmina. Il suo decorso è obliquo, dall’alto in basso, dall’esterno all’interno e da dietro in avanti. Nel maschio adulto, dove ha il massimo sviluppo, ha una lunghezza di 4-5 cm.

  • Anatomia,  Apparato locomotore

    Articolazione temporo-mandibolare

    L'articolazione temporo-mandibolare è una diartrosi condiloidea doppia che si stabilisce tra i due condili della mandibola e le fosse mandibolari delle due ossa temporali. L’articolazione viene considerata doppia in quanto tra il condilo mandibolare e la cavità articolare del temporale si interpone un disco completo (o menisco) che suddivide la cavità articolare in due parti non comunicanti tra loro; l’articolazione viene così distinta in due settori, temporo-meniscale e mandibolo-meniscale o condilo-meniscale.

  • Anatomia,  Apparato locomotore

    Cranio del neonato

    Nel neonato è caratteristico un volume del neurocranio maggiore di quello dello splancnocranio; nello sviluppo postnatale lo splancnocranio si accresce con l’inizio delle funzioni masticatorie, delle funzioni respiratorie e il progressivo sviluppo delle cavità paranasali. È anche caratteristica del neonato l’interposizione, tra i margini delle ossa della volta, di membrane fibrose, conseguenti all’accollamento del periostio con l’endocranio e la dura madre. Tali aree fibrose prendono il nome di fontanelle; sono sei: due impari e mediane (bregmatica e lamboidea) e quattro pari e laterali (pteriche e asteriche). Inoltre, nel neonato permangono segmenti cartilaginei tra le ossa della base. Articolo creato il 20 febbraio 2010. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

  • Anatomia,  Apparato locomotore

    Clavicola

    La clavicola è un osso pari, a forma di S allungata, che si estende trasversalmente, al davanti della 1a costa, dal manubrio dello sterno all’acromion della scapola. Nonostante la forma, la clavicola non può considerarsi come un osso lungo; presenta, invece, la conformazione interna e le modalità di ossificazione proprie delle ossa piatte. La clavicola è formata da un corpo e da due estremità di cui quella mediale è detta sternale e quella laterale è detta acromiale. Il corpo forma una doppia curva con una convessità anteriore volta medialmente e una concavità posteriore volta lateralmente. La parte mediale del corpo ha forma prismatica triangolare, mentre la parte laterale è appiattita.…

  • Anatomia,  Apparato emolinfopoietico

    Linfonodi (o linfoghiandole o gangli linfatici)

    I linfonodi (o linfoghiandole o gangli linfatici) sono organi pieni provvisti di capsula, di forma generalmente ovoidale. Alcuni linfonodi hanno dimensioni molto piccole, addirittura microscopiche, posseggono distribuzione variabile, sono intercalati lungo il decorso dei vasi linfatici più esili e periferici e sono detti linfonodi interruttori. Altri, di dimensioni maggiori, macroscopiche, anche unici ma più spesso raggruppati, hanno situazione per lo più fissa e costituiscono le vere e proprie stazionilinfonodali del sistema. In alcune sedi posseggono volume ragguardevole, anche più di 1 cm, sono riuniti in gruppi anche molto numerosi ai quali conver­gono vasi che raccolgono la linfa da estese re­gioni del corpo e costituiscono i cosiddetti linfocentri.