Anatomia
Articolazioni
Le articolazioni sono dispositivi giunzionali che riuniscono le ossa. Le giunzioni presenti tra capi scheletrici, che si effettuano tramite tessuti connettivi interposti a riempire lo spazio tra le estremità articolari, prendono il nome di sinartrosi. In questo caso il tessuto interposto fa sì che ci sia quasi una continuità tra i capi articolari e perciò sono virtualmente immobili o semimobili. Le diartrosi, invece, sono caratterizzate dalla discontinuità e dal contatto tra le cartilagini di incrostazione dei capi articolari; questo contatto è mantenuto tramite legamenti. Sinartrosi (o anfiartrosi) In questo gruppo si considerano suture, sincondrosi e sinfisi. Nelle suture il connettivo presente tra i capi articolari è di tipo denso. Di…
Muscolo retto mediale dell’occhio (o bulbo oculare)
Il muscolo retto mediale dell’occhio (o bulbo oculare) è innervato dal nervo oculomotore comune (III paio dei nervi encefalici); la sua contrazione determina una rotazione del bulbo oculare sul piano orizzontale, con spostamento del polo anteriore in senso mediale. È il più sviluppato dei quattro muscoli retti. Origina dal segmento mediale dall’anello tendineo, si porta in avanti costeggiando la parete mediale dell’orbita e termina inserendosi con un corto e largo tendine sulla superficie mediale della sclera, a circa 5 mm dall’orlo sclerocorneale. Articolo creato l’1 ottobre 2012. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Muscolo grande pettorale
Insieme al muscolo piccolo pettorale, al muscolo succlavio e al muscolo dentato anteriore, costituisce i muscoli toracoappendicolari (muscoli estrinseci del torace). Il muscolo grande pettorale è innervato dai nervi toracici anteriori del plesso brachiale (C5-C8 e T1); contrandosi, adduce e ruota all’interno l’omero oppure, se prende punto fisso all’omero, solleva il tronco. È situato anteriormente nel torace e forma gran parte della parete anteriore del cavo ascellare. Vi si distinguono una parte clavicolare, una parte sterno-costale ed una parte addominale. La parte clavicolare origina dai 2/3 mediali del margine anteriore della clavicola. La parte sterno-costale origina dalla faccia anteriore dello sterno e delle prime sei cartilagini costali. La parte addominale…
Superficie esterna della volta (o callotta) cranica
La superficie esterna della volta (o callotta) cranica appare liscia e convessa. È formata dall’osso frontale in avanti, dai due parietali nella parte intermedia e dall’osso occipitale in dietro. Queste ossa sono tra loro congiunte nelle suture fronto-parietale o coronale, interparietale o sagittale e parieto-occipitale o lambdoidea. Il contorno della volta, guardando il cranio dall’alto, può essere ovale o più o meno circolare; il maggior diametro si trova più prossimo alla regione occipitale che a quella frontale. La superficie esterna delle ossa che formano la volta si presenta regolare ma non uniformemente convessa; la massima convessità si trova in corrispondenza delle due bozze parietali. Il punto più elevato della volta,…
Ghiandole endocrine pluricellulari
Le ghiandole endocrine pluricellulari sono rappresentate da: Ipofisi. Epifisi. Tiroide. Paratiroidi. Isolotti pancreatici. Ghiandole surrenali. Ghiandola interstiziale del testicolo. Teca interna dei follicoli oofori. Ghiandola interstiziale dell’ovaia. Corpo luteo. Le ghiandole endocrine pluricellulari presentano un’organizzazione strutturale diversa da organo a organo. Da un punto di vista morfologico esse possono infatti essere distinte in: 1) ghiandole a struttura compatta, costituite cioè da cordoni o nidi cellulari; 2) ghiandole a struttura follicolare, nelle quali le cellule sono disposte a circoscrivere cavità contenenti colloide; 3) ghiandole interstiziali, formate da gruppi di cellule endocrine sparsi nello stroma di un organo non endocrino. Dal punto di vista dell’origine embriologica si distinguono: 1) ghiandole di origine…
Tronco (o tripode) celiaco
Il tronco (o tripode) celiaco è un ramo collaterale viscerale dell’aorta addominale. È una grossa arteria, lunga circa 1,5 cm che nasce dalla faccia anteriore dell'aorta addominale, sotto l'orifizio aortico del diaframma e le arterie freniche inferiori. Decorre in avanti e verso destra e si divide in tre rami, l'arteriagastrica sinistra, l'arteria epatica (o gastroepatica), l'arteria lienale (o gastrolienale).
Arterie del midollo spinale
Per quanto riguarda la vascolarizzazione del midollo spinale, i vasi sono in continuità con quelli dell’encefalo, particolarmente del tronco encefalico. Alla sua vascolarizzazione partecipano le arterie vertebrale, cervicale ascendente e intercostale suprema (collaterali dell'arteria succlavia), le arterie intercostali posteriori (collaterali dell'aorta toracica), le arterie lombari (collaterali dell'aorta addominale e della sacrale mediana), le arterie sacrali laterali (collaterali dell'arteria iliaca interna).
Muscolo opponente del mignolo
Il muscolo opponente del mignolo è un muscolo della mano, più precisamente un muscolo dell’eminenza ipotenar. È innervato dal nervo ulnare (C8-T1) e, contraendosi, flette il mignolo e lo abduce. Si trova profondamente ai muscoli abduttore breve e flessore breve del mignolo. Origina dal processo dell’uncinato e dal legamento trasverso del carpo; si inserisce alla faccia mediale e al capitello del 5° osso metacarpale. Articolo creato il 18 marzo 2010. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Membrana interossea della gamba
La membrana interossea della gamba è una robusta membrana fibrosa, simile a quella dell’avambraccio, che è tesa tra le creste interossee della tibia e della fibula. È perforata per il passaggio di vasi e nervi e costituisce un setto di separazione tra i muscoli delle logge anteriore e posteriore della gamba, che vi prendono in parte origine. Articolo creato il 18 aprile 2010. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Muscolo tensore della fascia lata
Il muscolo tensore della fascia lata è un muscolo anteriore della coscia innervato dal nervo gluteo superiore (L4-S1). Con la sua azione tende la fascia lata e abduce la coscia; essendo un muscolo biarticolare ha anche un'azione di estensione della gamba sulla coscia.