Anatomia
Legamenti del collo del piede
A livello dell’articolazione tibio-tarsica si trovano i legamenti del collo del piede, detti anche retinacoli. Si distinguono retinacoli dei muscoli estensori, dei muscoli peronieri e dei muscoli flessori. Funzione Questi legamenti fungono da dispositivi di contenzione dei tendini che dalla gamba si portano al piede. Questi tendini in corrispondenza del collo del piede, formando un angolo che, in posizione di riposo del piede stesso, si aggira sui 100°-110°. I retinacoli dei muscoli estensori (o legamenti anteriori del collo del piede) e si distinguono in superiore e inferiore. Il retinacolo superiore (o legamento trasverso della gamba) è rappresentato da un nastro fibroso disposto trasversalmente che si fissa al margine anteriore della tibia e alla faccia laterale…
Vena cefalica
La vena cefalica origina dalla confluenza della 1a vena metacarpale dorsale, della vena cefalica del pollice e di rami venosi dell'eminenza tenar;risale portandosi sulla faccia volare dell'avambraccio dove decorre, sempre dal lato radiale, fino alla piega del gomito. Risale quindi ancora nel solco bicipitale laterale del braccio e poi nel solco deltoideopettorale finché, giunta sotto la clavicola, si approfonda e sbocca, dopo aver ricevuto una vena toracoacromiale, nella vena ascellare.
Timo
Il timo è un organo linfoepiteliale primario (o centrale) localizzato, per la maggior parte, nel mediastino anteriore e, per una piccola parte, nel collo. È un organo transitorio; appare notevolmente sviluppato nel feto e nei primi anni della vita postnatale mentre va incontro ad involuzione dopo la pubertà. È un organo impari e mediano che deriva dall’accostamento di due lobi timici. Alla nascita si presenta come una massa piuttosto voluminosa, di colore variabile dal rosa al bianco grigiastro; successivamente presenta un variabile grado di infiltrazione adiposa e di involuzione.
Muscolo sternotiroideo
Il muscolo sternotiroideo è innervato dai rami anteriori dei primi tre nervi cervicali attraverso l’ansa dell’ipoglosso. Con la sua azione abbassa la cartilagine tiroidea, quindi la laringe. È posto profondamente al muscolo sterno ioideo. Origina dalla faccia posteriore del manubrio dello sterno e dalla 1a cartilagine costale e termina alla linea obliqua della cartilagine tiroidea della laringe. La faccia posteriore del muscolo è in rapporto con l’arteria carotide comune, con la vena giugulare interna, con la trachea e con la ghiandola tiroide. Articolo creato il 25 febbraio 2010. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Arcate gengivodentali
Le arcate gengivodentali delimitano con la loro faccia esterna la parete interna del vestibolo della bocca, hanno forma di ferro di cavallo con la concavità volta in dietro e si distinguono in superiore e inferiore. Con la loro superficie interna delimitano la parete antero-laterale della cavità buccale propriamente detta. Durante l’occlusione isolano ampiamente il vestibolo della bocca dalla cavità buccale propriamente detta. Le arcate gengivodentali sono formate dai processi alveolari delle ossa mascellari (le superiori) e della mandibola (le inferiori) ricoperti da una tonaca mucosa che costituisce le gengive, e dai denti. Articolo creato il 12 agosto 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Colon ileopelvico
Il colon ileopelvico è situato nella fossa iliaca e passa quindi nella piccola pelvi; in base al decorso vi si considerano perciò un tratto iliaco e un tratto pelvico.
Piccolo epiploon
Il piccolo epiploon è una formazione quadrangolare che presenta due facce, quattro margini e un contenuto. La faccia anteriore continua la direzione di quella dello stomaco ed è di solito nascosta interamente dal lobo quadrato del fegato. La faccia posteriore corrisponde alla parete anteriore del vestibolo della retrocavità degli epiploon e continua a sinistra con il foglietto viscerale della faccia posteriore dello stomaco.
Muscolo flessore profondo delle dita della mano
Il muscolo flessore profondo delle dita della mano è un muscolo anteriore del terzo strato dell’avambraccio. È innervato dal nervo mediano (metà laterale) e dal nervo ulnare (metà mediale) (C7-T1). Agisce flettendo la 3a falange del 2°, 3°, 4° e 5° dito; in contrazione forzata flette anche le seconde falangi e coopera alla flessione delle prime falangi e della mano. Occupa la parte mediale del terzo strato dove si trova insieme al muscolo flessore lungo del pollice.
Arteria ulnare
L'arteria ulnare è il ramo terminale mediale di biforcazione dell'arteria brachiale. Nasce a livello del processo coronoideo dell'ulna, 1 cm sotto la piega del gomito e si dirige in basso e medialmente, impegnandosi sotto ai muscoli epitrocleari, per raggiungere il lato mediale dell'avambraccio. Decorre poi sulla faccia anteriore dell'ulna fino al polso.
Dotto cistico
Il dotto cistico si estende dal collo della colecisti al dotto epatico comune nel quale confluisce per formare il coledoco. Ha una lunghezza media di 3-4 cm; questo valore è peraltro assai variabile, come variabile è il suo modo di confluire con il dotto epatico comune. È compreso nel legamento epatoduodenale. Il dotto cistico presenta una configurazione interna caratteristica. La mucosa infatti si presenta sollevata in una piega spiraliforme denominata valvola spirale (di Heister). Il dotto cistico riceve 2-3 arterie provenienti dall’arteria cistica; queste si anastomizzano con le arterie del coledoco. Le vene vanno direttamente nel tronco della vena porta, oppure si aprono nella rete venosa della colecisti. I linfatici…