Anatomia microscopica

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    Corpo spongioso dell’uretra

    Il corpo spongioso dell’uretra, impari e mediano, ha forma cilindrica ed è percorso, per quasi tutta la sua lun­ghezza (12-16 cm), dalla porzione spongiosa dell’uretra alla quale forma una specie di mani­cotto. Inizia nella loggia peniena del perineo anteriore, fra la radice dei corpi cavernosi del pe­ne, con un rigonfiamento, il bulbo dell’uretra, che aderisce intimamente alla superficie inferio­re del diaframma urogenitale, ricoperto dai mu­scoli bulbocavernosi. L’estremità posteriore del bulbo dista circa 1-1,5 cm dal canale anale ed è percorsa a metà da un solco verticale più o me­no accentuato. La faccia superiore del bulbo è attraversata obliquamente dall’uretra la quale, una volta penetrata nel bulbo, cambia direzio­ne, compiendo la…

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    Smalto del dente

    Lo smalto del dente è l’unica parte del dente che non deriva dal mesenchima, infatti non è formato da tessuto osseo ma è una sostanza di origine epiteliale. È elaborato durante lo sviluppo del dente da cellule ectodermiche chiamate ameloblasti, che successivamente si atrofizzano e scompaiono. Lo smalto è la sostanza più dura che si trovi nel corpo umano; è costituito quasi interamente di sali di calcio, sotto forma di grossi cristalli di apatite, e solo per il 3-4% da sostanza organica (proteine e glicoproteine). È privo di cellule. Gli ameloblasti elaborano solo la matrice organica dello smalto che in seguito calcifica al di fuori delle cellule. I cristalli di…

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    Struttura del pancreas esocrino

    Alla parte esocrina del pancreas compete l'e­laborazione e la secrezione di succhi digestivi ricchi di enzimi proteolitici, glicolitici e lipolitici (succo pancreatico). La componente esocrina del pancreas presen­ta una struttura alquanto simile a quella della parotide; si tratta cioè di una ghiandola acinosa composta a secrezione sierosa. Gli adenomeri del pancreas esocrino non sono conformati co­me acini, ma piuttosto come tubuli che potreb­bero anche essere frequentemente anastomizzati fra loro.

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    Organi cavi

    Gli organi cavi (stomaco, cuore, intestino, ecc.) sono costituiti da una parete che delimita un lume (per lume s’intende una cavità, quindi si capisce bene come lo stomaco abbia una cavità, la trachea anche e pure i vasi sanguiferi la possiedono. Organi pieni come il fegato o il polmone, invece, non la possiedono e sono definiti anche parenchimatosi).

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    Struttura della ghiandola sottolinguale

    Le ghiandole sottolinguali sono miste, a secrezione siero-mucosa: il secreto è tuttavia prevalentemente mucoso. La struttura della ghiandola sottolinguale è dunque caratterizzata dalla prevalenza di tu­buli mucosi chiusi all’estremità da semilune sie­rose; i condotti preterminali indifferenziati mancano quasi del tutto, si trovano cioè soltan­to al seguito dei rari acini sierosi e i condotti striati sono meno numerosi ed estesi rispetto al­le ghiandole parotide e sottomandibolare. Ghiandola sottolinguale di uomo. È la più piccola delle ghiandole salivari maggiori o extramurali, è di tipo misto con prevalenza della componente mucosa. Il parenchima ghiandolare (Pgh) si presenta suddiviso in lobuli da setti connettivali (sc). I lobuli sono mucosi puri frammisti a lobuli misti…

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    Struttura del palato duro

    Il palato duro è formato in superficie da una mucosa fortemente aderente al periostio che ri­veste il piano scheletrico. La tonaca mucosa del palato duro è costituita da un epitelio di rivestimento e da una lamina propria. L'epitelio di rivestimento ha i caratteri de­scritti nelle altre parti del vestibolo e della cavi­tà buccale; è pavimentoso stratificato, non cor­neificato. Vi si trovano sporadicamente gemme gustative. La lamina propria, connettivale densa, si sol­leva in papille irregolari.

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    Struttura della cavità  paranasale

    Le cavità paranasali sono rivestite da una to­naca mucosa più sottile di quella che tappezza le cavità nasali; essa aderisce strettamente al perio­stio del piano osseo che delimita le cavità. L’epi­telio è cilindrico semplice con ciglia vibratili e con cellule caliciformi intercalate. Nella tonaca mucosa mancano ghiandole e noduli linfatici, così come non si trovano plessi venosi di rilievo.

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    Ghiandole (o cripte) intestinali (di Galeazzi)

    Le ghiandole (o cripte) intestinali (di Galeazzi) sono presenti nella lamina propria di tutto l’intestino. L’epitelio ghiandolare è formato da enterociti e da cellule caliciformi; a queste si aggiungono cellu­le enterocromaffini (o basigranulose) che morfologicamente e funzionalmente sono del tutto si­mili a quelle già descritte nella mucosa gastrica. Nel duodeno si trovano anche cellule G secernenti, come quelle dell’area pilorica, gastrina. Nelle cripte si osservano, frequentemente, cellule epiteliali in mitosi; le cellule derivanti da queste mitosi risalgono lentamente, ma conti­nuamente, verso l’apice dei villi. In tal modo gli enterociti che vanno persi all’apice dei villi sono sostituiti e l’intero epitelio intestinale è rinnova­to. Nell’uomo un completo rinnovo avverrebbe ogni tre…

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    Struttura del dotto coledoco

    Nella parete del coledoco si riconoscono una tonaca mucosa e una tonaca fibromuscolare. La tonaca mucosa si infossa in più punti a formare cripte tappezzate dall’epitelio di rivestimento. Questo è di tipo batiprismatico semplice ed è formato da cellule assorbenti. Nella lamina propria si trovano ghiandole biliari che si spingono in profondità nella compagine della tonaca fibromuscolare. Nella tonaca fibromuscolare il componente muscolare liscio prevale su quello fibroelastico. I fascetti muscolari sono in prevalenza orientati longitudinalmente e si fanno più consistenti in vicinanza dello sbocco duodenale. Articolo creato il 28 gennaio 2012. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.