Anatomia microscopica

  • Anatomia microscopica

    Dentina (o avorio)

    La dentina (o avorio) è una forma particolare di tessuto osseo, più dura dell’osso compatto, che fa parte della sostanza compatta del dente che circonda la cavità pulpare. La sostanza della dentina è costituita da una matrice organica (28%) e da una matrice inorganica (72%). La parte organica è costituita da collagene, proteoglicani  e glicoproteine. Tra queste ultime va ricordata la fosforina, una proteina specifica della dentina che costituisce il 4-5% delle proteine della dentina. Le cellule della dentina, denominate odontoblasti, in quanto elaborano la dentina, anziché essere contenute in tale sostanza formano uno strato epitelioide sulla parete della cavità pulpare. Possiedono lunghi prolungamenti, le fibre della dentina (o fibre…

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    Arterie di medio e piccolo calibro (di tipo muscolare)

    Le arterie di medio e piccolo calibro (di tipo muscolare) hanno un diametro fra 7 mm e 0,1 mm e pre­sentano una prevalente struttura muscolare. Appartengono a questo tipo strutturale la mag­gior parte delle arterie. La tonaca intima (è il nome della tonaca mucosa nei vasi sanguigni) è sempre sottile e formata da cellule endoteliali allungate in direzione longitudinale che riposano su un esile strato sottoendoteliale; è delimitata esternamen­te dalla lamina elastica interna che si presenta come strato omogeneo, ondulato e rifrangente.

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    Struttura della vescica urinaria

    Come ogni organo cavo, la parete della vescica urinaria è costituita dalle tonache mucosa, muscolare, avventizia e sierosa. Il suo spessore varia da 1,5 cm, quando è vuota, a 0,3-0,4 cm, quando è piena. La tonaca mucosa, relativamente liscia nella vescica distesa, si solleva in numerose pieghe nella vescica vuota, ad eccezione della zona corri­spondente al trigono vescicale dove si mantiene sempre liscia, aderendo strettamente agli strati sottostanti. L’epitelio di rivestimento è del tipo di transizione; esso, in corrispondenza dei ri­spettivi meati, continua, senza modificarsi, con quello che riveste la superficie interna degli ure­teri e del primo tratto dell’uretra. Al microsco­pio elettronico il plasmalemma che riveste l’api­ce delle cellule superficiali…

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    Struttura del bronco

    I due bronchi principali, destro e sinistro, presentano la stes­sa struttura della trachea; il loro scheletro è formato in avan­ti e sui lati da anelli cartilaginei; dorsalmente mancano gli anelli cartilaginei e la parete si fa membranosa (parte membranosa). Gli anelli cartilaginei sono contenuti in una tonaca fibro­sa che, posteriormente, dove l’anello è incom­pleto, si arricchisce di una componente muscolare. All’interno della tonaca fibrosa si trovano la tonaca sottomucosa e, ancor più profondamente, la tonaca mucosa. La tonaca mucosa è liscia in avanti, mentre nella parete posteriore si solleva in pieghe longi­tudinali. È costituita dall’epitelio di rivestimen­to e dalla tonaca propria. L’epitelio di rivesti­mento è batiprismatico pluriseriato, provvisto di ciglia…

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    Neuroipofisi

    La neuroipofisi rappresenta il lobo posteriore dell’ipofisi, con la par­te infundibolare (peduncolo ed eminenza me­diana). Essa è costituita infatti da co­spicui fasci di fibre amieliniche, provenienti dal­l'ipotalamo, da cellule di nevroglia modificate dette pituiciti, e da uno stroma connettivale che accompagna la ricca rete vascolare.  

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    Struttura dello scroto

    La parete dello scroto è formata da vari strati sovrapposti che dall'esterno all'interno sono: la cute, il sottocutaneo con la tonaca dartos e lo strato sottodartoico, la fascia cremasterica (o tonaca spermatica esterna), il muscolo crema­stere (o tonaca eritroide) e la tonaca vaginale comune (o tonaca spermatica interna).

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    Corpo spongioso dell’uretra

    Il corpo spongioso dell’uretra, impari e mediano, ha forma cilindrica ed è percorso, per quasi tutta la sua lun­ghezza (12-16 cm), dalla porzione spongiosa dell’uretra alla quale forma una specie di mani­cotto. Inizia nella loggia peniena del perineo anteriore, fra la radice dei corpi cavernosi del pe­ne, con un rigonfiamento, il bulbo dell’uretra, che aderisce intimamente alla superficie inferio­re del diaframma urogenitale, ricoperto dai mu­scoli bulbocavernosi. L’estremità posteriore del bulbo dista circa 1-1,5 cm dal canale anale ed è percorsa a metà da un solco verticale più o me­no accentuato. La faccia superiore del bulbo è attraversata obliquamente dall’uretra la quale, una volta penetrata nel bulbo, cambia direzio­ne, compiendo la…

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    Smalto del dente

    Lo smalto del dente è l’unica parte del dente che non deriva dal mesenchima, infatti non è formato da tessuto osseo ma è una sostanza di origine epiteliale. È elaborato durante lo sviluppo del dente da cellule ectodermiche chiamate ameloblasti, che successivamente si atrofizzano e scompaiono. Lo smalto è la sostanza più dura che si trovi nel corpo umano; è costituito quasi interamente di sali di calcio, sotto forma di grossi cristalli di apatite, e solo per il 3-4% da sostanza organica (proteine e glicoproteine). È privo di cellule. Gli ameloblasti elaborano solo la matrice organica dello smalto che in seguito calcifica al di fuori delle cellule. I cristalli di…

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    Struttura del pancreas esocrino

    Alla parte esocrina del pancreas compete l'e­laborazione e la secrezione di succhi digestivi ricchi di enzimi proteolitici, glicolitici e lipolitici (succo pancreatico). La componente esocrina del pancreas presen­ta una struttura alquanto simile a quella della parotide; si tratta cioè di una ghiandola acinosa composta a secrezione sierosa. Gli adenomeri del pancreas esocrino non sono conformati co­me acini, ma piuttosto come tubuli che potreb­bero anche essere frequentemente anastomizzati fra loro.

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    Organi cavi

    Gli organi cavi (stomaco, cuore, intestino, ecc.) sono costituiti da una parete che delimita un lume (per lume s’intende una cavità, quindi si capisce bene come lo stomaco abbia una cavità, la trachea anche e pure i vasi sanguiferi la possiedono. Organi pieni come il fegato o il polmone, invece, non la possiedono e sono definiti anche parenchimatosi).