Interazioni in fase di escrezione
Numerose sono le possibili interazioni in fase di escrezione di un farmaco. La diuresi rappresenta uno dei processi di eliminazione più facilmente influenzabili; infatti, la diuresi forzata, indotta attraverso l’uso di diuretici, può determinare un aumento nell’eliminazione urinaria di farmaci somministrati contemporaneamente.
L’interazione può verificarsi per un meccanismo di competizione a livello della secrezione tubulare attiva, ove due o più farmaci utilizzino lo stesso sistema di trasporto. Un esempio è dato dai FANS che determinano la comparsa di effetti tossici da metotrexato, in quanto ne ostacolano l’escrezione renale agendo su questo meccanismo. Tuttavia, questa competizione tra farmaci può essere sfruttata a fini terapeutici; ad esempio, il probenecid è in grado di aumentare la concentrazione sierica di penicilline e cefalosporine ritardando la loro escrezione renale e consentendo così un risparmio in termini di dosaggio.
Le interazioni possono verificarsi anche in fase di riassorbimento tubulare. Numerosi farmaci, quando si trovano in forma indissociata nell’urina, passano per diffusione nelle cellule tubulari. Le modificazioni del pH urinario, indotte farmacologicamente, influenzano lo stato di ionizzazione di alcuni farmaci e possono pertanto condizionare il riassorbimento da parte del tubulo renale. Quindi, siccome favorire la forma dissociata di un farmaco nell’urina significa facilitare la sua eliminazione e viceversa, farmaci acidi deboli sono maggiormente escreti quando il pH dell’urina diventa più basico e, viceversa, farmaci basici deboli sono maggiormente escreti quando il pH dell’urina diventa più acido.
Possono verificarsi interazioni anche a livello dell’escrezione biliare e della circolazione enteroepatica.
Articolo creato il 18 settembre 2010.
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