Farmacologia e tossicologia clinica

Up-regulation

L’up-regulation è il fenomeno opposto alla down-regulation. È un aumento dell’attività recettoriale indotto dal trattamento con un antagonista. Si può avere quando il recettore non viene esposto al proprio neurotrasmettitore non solo per l’impiego di antagonisti competitivi che impediscono al neurotrasmettitore di legarsi con il recettore, ma anche in altri eventi come la denervazione; quando si denerva un muscolo e i recettori non vengono esposti al neurotrasmettitore, a livello postsinaptico si ha un aumento del numero dei recettori soprattutto nella regione extragiunzionale. Questi nuovi recettori possono avere una composizione in subunità che è diversa dalla composizione in subunità dei recettori classici addensati a livello della placca neuromuscolare.
Si possono avere anche altri meccanismi responsabili dell’up-regulation come l’inibizione del rilascio del neurotrasmettitore. Ad esempio, le tossine botuliniche impediscono il rilascio dell’acetilcolina determinando un’up-regulation dei recettori colinergici postsinaptici; la clonidina potrebbe indurre oltre down-regulation e rimbalzo anche l’up-regulation perché durante il trattamento si ha una down-regulation a livello del recettore alfa2-adrenergico, che determina una riduzione del rilascio del neurotrasmettitore a livello di quelle sinapsi che in ultima analisi riducono la scarica del sistema simpatico in periferia e che è responsabile del tono arteriolare. Se viene interrotto il traffico di impulsi che arrivano a livello dei vasi, si ha una riduzione del tono e delle resistenze periferiche, responsabile dell’effetto antiipertensivo del farmaco. A livello molecolare, il trattamento cronico con clonidina provoca una diminuzione del numero di recettori alfa2-adrenergici e durante il trattamento vi sarà down-regulation. Tuttavia i recettori alfa1 sono insensibili a questo farmaco e quindi aumentano sulla membrana postsinaptica determinando up-regulation. La sospensione brusca del farmaco determina:

  • Un numero ridotto di recettori alfa2 che non possono controllare in maniera ottimale il rilascio del neurotrasmettitore.
  • Un aumentato numero di recettori alfa1 che mediano risposte esagerate a livello postsinaptico da cui l’effetto rimbalzo.

Articolo creato il 6 marzo 2010.
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