Linfociti
I linfociti costituiscono il 25-35% dei leucociti. I linfociti vergini sono cellule che non sono mai state stimolate dall’antigene. Sono cellule globose, per lo più di piccole dimensioni, con un diametro di 6-9 µm (perciò detti piccoli linfociti circolanti), sono prive di attività fagocitaria, ma fornite di movimenti ameboidi mediante i quali possono, per diapedesi o per peripolesi, uscire o rientrare nel circolo.
Nello striscio con colorazione di May-Grunwald-Giemsa o con colorazione di Wright, mostrano un ampio nucleo ovoidale o reniforme, con cromatina addensata, entro cui solitamente non è visibile il nucleolo.
Il citoplasma è sempre scarso, come un alone sottile, debolmente basofilo, e può presentare rare granulazioni azzurrofile.
Al microscopio elettronico nel piccolo linfocito l’eterocromatina appare addensata particolarmente ai bordi del nucleo, dove la doppia membrana mostra chiaramente diversi pori: all’interno si distinguono sempre uno o più nucleoli. Il citoplasma mostra strutture con aspetto scarsamente funzionale: pochi ribosomi liberi, scarso sviluppo di mitocondri, apparato di Golgi, lisosomi.
Prima della stimolazione antigenica i piccoli linfociti sono in uno stato di quiescenza, nella fase G0 del ciclo cellulare. In risposta alla stimolazione, il piccolo linfocito entra nella fase G1: le dimensioni della cellula aumentano (9-12 µm) e sono perciò definiti grandi linfociti granulari o linfoblasti.
Il loro nucleo ha cromatina meno densa dei precedenti, nella quale talora si può intravedere il nucleolo.
Il citoplasma è più abbondante e più ricco di granuli azzurrofili. Col microscopio elettronico è possibile osservare più numerosi ribosomi liberi e associati ad alcune cisterne ergastoplasmatiche; lisosomi, mitocondri e apparato di Golgi sono più evidenti rispetto ai piccoli linfociti e, inoltre, si possono riconoscere microtubuli e microfilamenti, soprattutto in vicinanza della membrana plasmatica. Infine, sulla superficie linfocitaria si possono osservare dei microvilli.
I linfociti del sangue non sono cellule terminali e godono di lunga vita. Quando incontrano un antigene specifico sono capaci di attivazione in modo che possano moltiplicarsi e dare origine alla risposta immunitaria.
I linfociti del sangue circolante possono uscire dal circolo capillare e passare nel connettivo o nel tessuto linfoide e quindi possono rientrare nel sangue venoso attraverso le vie linfatiche.
Di solito scarsi nel tipico tessuto connettivo lasso, sono più numerosi nella tonaca propria e nella sottomucosa delle vie alimentare e respiratoria. Si accumulano in grande numero, invece, nel tessuto linfoide. Aumentano considerevolmente di numero nell’infiammazione cronica e nel luogo di iniezione di una proteina eterogenea.
Dai linfociti derivano le plasmacellule che rappresentano la principale fonte di anticorpi circolanti, cioè delle immunoglobuline del sangue. Per questo motivo plasmacellule e linfociti non sono tipi cellulari differenti ma stati funzionali diversi dello stesso tipo cellulare. La plasmacellula matura è uno stadio terminale nel senso che cessa di dividersi, mentre il linfocito da cui deriva si divide attivamente.
I linfociti del tessuto connettivo sono identici ai piccoli linfociti del sangue: hanno diametro di 6-8 µm, il nucleo è rotondo e molto condensato, il citoplasma è ridotto ad un sottile anello basofilo e contiene molti ribosomi liberi, scarso reticolo endoplasmatico e alcuni mitocondri. I linfociti sono dotati di attività ameboide ma non fagocitaria; intervengono nella produzione di anticorpi e sono anche attivi nell’immunità cellulo-mediata.
I linfociti derivano da una cellula staminale emopoietica totipotente dalla quale precocemente si separano elementi staminali a orientamento linfoide che produrrà due tipi di linfociti: B e T.
- I linfociti B costituiscono il 20-30% delle cellule linfatiche circolanti e circa il 50% degli elementi che popolano gli organi linfatici periferici. Possiedono in superficie le immunoglobuline IgM e IgD; più raramente IgA, IgG e IgE. Sulla loro membrana si trovano anche gli antigeni di istocompatibilità di classe II (MCH II), l’antigene DR, come pure recettori per l’Fc delle immunoglobuline e per il complemento.
- I linfociti T rappresentano il 70-80% dei linfociti circolanti, hanno recettori di superficie antigene-specifici appartenenti alla superfamiglia delle immunoglobuline. Ci sono diverse sottopopolazioni di linfociti T, identificabili mediante anticorpi monoclonali; si distinguono linfociti T helper (Th) (60%) e linfociti T suppressor (o citotossici) (30%).
Articolo creato il 5 marzo 2010.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.