Cartilagine ialina
La cartilagine ialina è il tipo più diffuso di cartilagine ed è così chiamata perché a fresco appare come una massa traslucida, opalescente, di colore bianco-bluastro; è dotata di un certo grado di elasticità. Il suo nome deriva dal greco “hyalos” (= vetro).
L’abbozzo dello scheletro dell’embrione e del feto è costituito quasi del tutto da cartilagine ialina che, nel corso dei processi di ossificazione, subisce la calcificazione, regredisce ed è sostituita da tessuto osseo. Dopo la nascita, una zona di cartilagine non ossificata, la cosiddetta cartilagine di coniugazione o disco epifisario, permane per tutto il periodo dell’accrescimento corporeo nella zona limite tra epifisi e diafisi delle ossa lunghe provvedendo al loro sviluppo in lunghezza e si ossifica al termine della crescita.
Nell’adulto, la cartilagine ialina riveste le superfici articolari e forma le cartilagini costali, gli anelli tracheali, gran parte delle cartilagini laringee, le cartilagini bronchiali e le cartilagini del naso.
Nell’embrione la cartilagine ialina compare durante la 5a settimana di vita. Il tessuto di origine è il mesenchima. La prima manifestazione morfologica della differenziazione della cartilagine è rappresentata dalla formazione di aggregati compatti di cellule mesenchimali che ritirano i loro prolungamenti assumendo una forma rotondeggiante. Questi accumuli cellulari prendono il nome di tessuto protocondrale o centri di condrificazione. Le cellule mesenchimali in tali raggruppamenti iniziano a secernere una matrice metacromatica ialina e collagene, differenziandosi così in condroblasti o condrociti. I segni morfologici più rilevanti della differenziazione della cellula mesenchimale in condroblasto sono la scomparsa dei prolungamenti cellulari, l’accentuarsi della basofilia citoplasmatica dovuto all’accumulo di ribosomi, lo sviluppo del reticolo endoplasmatico granulare e del complesso di Golgi. Con l’aumentare della sostanza intercellulare, le cellule, che inizialmente erano vicine le une alle altre, si allontanano tra loro, rimanendo incluse nella matrice neosintetizzata all’interno di cavità separate denominate lacunee cartilaginee.
L’accrescimento successivo della cartilagine avviene con due meccanismi diversi: accrescimento interstiziale ed accrescimento per apposizione.
- Nell’accrescimento interstiziale, gli elementi cartilaginei già differenziati si dividono ripetutamente dando origine ad una progenie di cellule che elabora e deposita nuova sostanza intercellulare. Le cellule figlie derivanti dalla proliferazione di ogni cellula iniziale formano un clone di elementi accostati tra loro; tali cloni sono denominati gruppi isogeni.
- Nell’accrescimento per apposizione, si ha differenziazione, alla periferia del centro di condrificazione, di nuovi elementi mesenchimali in condroblasti che elaborano un nuovo strato di sostanza interstiziale cartilaginea attorno a quello formato in precedenza. Dopo un certo tempo, lo strato di mesenchima che circonda l’abbozzo cartilagineo si condensa formando un involucro connettivale, detto pericondrio, che separa la cartilagine dal circostante mesenchima. Questo involucro possiede importanti proprietà condrogeniche; per tutto il periodo dello sviluppo, le cellule dello strato interno o condrogenico del pericondrio si differenziano in condroblasti e depositano per apposizione nuova cartilagine alla superficie dell’abbozzo formatosi in precedenza.
Articolo creato il 3 marzo 2010.
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