Tessuto elastico
Il tessuto elastico è una variante di tessuto connettivo lasso in cui le fibre elastiche, presenti in misura variabile insieme alle fibre collagene nel tessuto connettivo lasso ordinario, sono particolarmente abbondanti. Ciò avviene, per esempio, nel derma e da esse dipende l’elasticità della cute.
In alcune sedi le fibre elastiche predominano nettamente su quelle collagene venendo a costituire un particolare tipo di connettivo denominato tessuto elastico. Questo tessuto si riscontra nella sua forma più tipica nel legamento nucale (rudimentale nell’uomo, molto sviluppato nei quadrupedi), nei legamenti gialli delle vertebre, nelle corde vocali vere, nel legamento stilo ioideo. Ancora, molto ricche di fibre elastiche sono la fascia dello Scarpa della porzione inferiore della parete anteriore dell’addome. Infine, le membrane elastiche interna ed esterna di tutte le arterie e la tonaca media delle grosse arterie sono costituite da parecchi strati di lamelle elastiche di spessore variabile disposte concentricamente attorno al lume del vaso e collegate da travate elastiche oblique. Nelle lamelle non sono riconoscibili fibre elastiche in quanto l’elastina anziché raccogliersi sottoforma di fibre, è distribuita per tutta l’estensione della lamella. Le lamelle sono spesso fornite di molte aperture irregolari: a tali formazioni si dà il nome di membrane fenestrate. Gli interstizi tra le lamelle sono occupati da materiale mucoide amorfo contenente fibrocellule muscolari lisce.
Al microscopio ottico le fibre elastiche non risultano striate longitudinalmente ma appaiono omogenee; esse, infatti, non si raccolgono in fasci ma decorrono isolate, si ramificano e si anastomizzano formando un reticolo. Sono più sottili delle fibre collagene, misurando da 0,2 a 1 µm si spessore, ma assai più grosse delle singole fibre collagene. In certi legamenti elastici le fibre elastiche si raccolgono in grossi fasci paralleli di colore giallastro, da cui la denominazione di fibre gialle. In certe sedi i componenti elastici si presentano sottoforma di membrane o lamelle anziché fibre. Nelle arterie le membrane elastiche presentano numerose aperture e prendono il nome di membrane elastiche fenestrate: esse costituiscono le membrane elastiche, interna ed esterna, di tutte le arterie e l’intera tonaca media delle arterie di tipo elastico.
Le fibre elastiche si colorano intensamente col metodo fucsina-resorcina di Weigert; sono debolmente birifrangenti, ma quando sono stirate diventano fortemente birifrangenti. Sono digerite rapidamente dall’elastasi, un enzima prodotto dal pancreas. Si lasciano facilmente distendere ritornando alla lunghezza originaria quando cessa la trazione su di esse ma sono assai meno resistenti alla trazione delle fibre collagene.
Le fibre elastiche sono costituite da una proteina diversa dal tropocollagene, l’elastina, che differisce dalla prima per il basso contenuto in idrossiprolina ed una più elevata percentuale di valina e per la presenza di un aminoacido insolito, la desmosina, e del suo isomero isodesmosina. La desmosina deriva dalla condensazione di 4 derivati dalla lisina.
Le fibre elastiche sono costituite da due componenti: un materiale omogeneo e microfibrille molto sottili (11 nm di spessore) immerse nella componente amorfa. Le microfibrille sono soprattutto concentrate nella porzione periferica delle fibre. La componente amorfa è formata da elastina, mentre le microfibrille sono costituite da una proteina diversa sia dall’elastina sia dal collagene detta fibrillina.
Il precursore dell’elastina è la tropoelastina, simile all’elastina ma priva di desmosina e più ricca in lisina. Le molecole di tropoelastina sono secrete dalla cellula negli spazi extracellulari dove si aggregano trasformandosi nell’elastina insolubile. La polimerizzazione delle molecole di tropoelastina si attua mediante la formazione di legami trasversali costituiti da desmosina che lega insieme 4 catene di elastina.
Articolo creato il 02 marzo 2010.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.