Incidenti aerei, nautici, ferroviari
Nell’ambito dei grandi traumatismi rientrano inoltre le lesività conseguenti ad incidenti aerei (spesso catalogati come mass-disaster), nautici e ferroviari. Gli incidenti aerei coinvolgono spesso decine di persone ed hanno un elevato indice di mortalità. In tale ambito, tuttavia, rientrano non solo le lesioni da precipitazione ed impatto al suolo del velivolo quanto anche quelle dovute ad un improvviso cedimento della carlinga con conseguente decompressione della cabina; in quest’ultimo caso si osserva la proiezione verso l’esterno dei passeggeri o il loro impatto contro strutture solide dell’aeromobile o bagagli presenti nella carlinga. L’ammaraggio o l’atterraggio di fortuna, invece, può non essere fatale, ma a causa della violenta decelerazione si possono avere lesività paragonabili a quelle ricorrenti nei precipitati a carico degli organi interni e dovuti alle violente forze di trazione alle quali sono sottoposti gli organi dotati di ilo (fegato, polmoni, milza, reni, aorta), nonché lesioni cranio-encefaliche da trauma diretto.
Gli incidenti nautici coinvolgono un gran numero di persone quando siano interessati traghetti o navi da crociera; in questi casi, si possono rilevare lesioni multiple, diversificate ed associate in funzione del tipo di incidente di per sé anche potenzialmente mortali. Il decesso può anche determinarsi per annegamento da intrappolamento nelle strutture della nave, per ritardo dei soccorsi in mare o per assideramento da prolungata permanenza in acque fredde.
Si segnalano infine le lesioni di bagnanti o più spesso di subacquei determinate o dall’impatto diretto contro lo scafo o dalle eliche del natante; nell’investimento tipico si osservano entrambi i tipi di lesività dovuti al susseguirsi delle fasi di urto, sormontamento ed “arrotamento” da parte delle eliche. In ciascuna di queste fasi possono determinarsi lesioni mortali.
Tra gli incidenti ferroviari rientrano sia le lesività riscontrate sui passeggeri a seguito di una collisione tra treni o del deragliamento dello stesso sia gli investimenti ferroviari. Nel primo caso si possono riscontrare lesioni contusive non dissimili da quelle che interessano gli occupanti un’autovettura, fermo restando che in assenza di mezzi di contenzione e di ritenzione si realizzeranno lesioni conseguenti sia all’urto diretto contro superfici rigide e sia agli effetti indotti dalla brusca decelerazione del mezzo. Decisamente più grave è il quadro lesivo nei casi in cui si verifichi l’investimento ferroviario ove prevalgono in genere i quadri di depezzamento fino al maciullamento.
Si tratta più spesso di evenienze di natura suicidiaria, talora di tipo accidentale per attraversamento incauto dei binari o per l’azione di “aspirazione” svolta da un treno in corsa. La presenza di segni di colluttazione o di segni chiari e ben definibili di contenzione agli arti può far pensare ad un omicidio; deve infine considerarsi il tentativo di celare un omicidio determinato con altri mezzi confondendone i segni con l’ampio quadro lesivo conseguente all’arrotamento del cadavere; anche in questo caso, seppur complessa, si potrà procedere ad una attenta analisi delle singole ferite al fine di valutarne la vitalità e la tipologia.
Articolo creato il 27 gennaio 2014.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.