Cavità mastoidee
A formare l’orecchio medio concorrono anche particolari cavità, comunicanti con il cavo del timpano e contenenti aria, che sono principalmente accolte nell’apofisi mastoidea dell’osso temporale. Questa è infatti costituita da una massa di tessuto osseo spugnoso, rivestita in superficie da uno strato di tessuto osseo compatto: nell’ambito dell’osso spugnoso sono accolte numerose cavità, le cellule mastoidee, la più grande delle quali raggiunge circa 1 cm di diametro ed è denominata antro timpanico. L’antro timpanico comunica per mezzo dell’aditus ad antrum con il recesso epitimpanico. Le cellule mastoidee sono piccole cavità, comunicanti fra loro, delle quali le più importanti sono scavate nella parte del processo mastoideo formata dallo squamoso (cellule squamose) e in quella formata dal periotico (cellule petrose). Le cellule squamose possono spingersi anche nella radice del processo zigomatico; quelle petrose possono raggiungere l’osso occipitale e svilupparsi nello spessore della piramide, intorno alle varie parti del labirinto osseo: si distinguono così le cellule perilabirintiche anteriori (suddivise in sopralabirintiche, sottolabirintiche e precocleari) e le cellule perilabirintiche posteriori (suddivise in sopralabirintiche, sottolabirintiche e translabirintiche). Le cellule mastoidee si possono anche suddividere in un gruppo anteriore e in un gruppo posteriore, considerando quale limite fra i due gruppi il seno sigmoideo.
Le cellule mastoidee comunicano direttamente o indirettamente con l’antro timpanico; la mucosa che le riveste, strutturalmente identica alla mucosa del cavo del timpano, continua con questa a livello dell’aditus ad antrum.
Per quanto concerne le arterie che irrorano l’apofisi mastoidea, esse sono rami dell’arteria meningea media, dell’arteria uditiva interna e dell’arteria stilomastoidea.
Le vene sono affluenti del seno petroso superiore e del seno traverso.
Articolo creato il 7 ottobre 2012.
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