Retina
La retina è la membrana più interna dell’occhio (o bulbo oculare) di cui rappresenta la tonaca nervosa. La sua funzione è quella di captare gli stimoli luminosi che vengono qui trasdotti in impulsi elettrici che tramite il nervo ottico (II paio di nervi encefalici) giungono a formazioni del diencefalo (chiasma e tratti ottici) attraverso le quali vengono trasmessi ai centri nevrassiali per l’analisi integrata delle immagini e per le attività riflesse.
La retina è applicata su tutta la superficie interna dell’uvea (la tonaca vascolare dell’occhio), fino al margine pupillare dell’iride. L’ora serrata (linea sinuosa di confine determinata dal brusco cambiamento di struttura che ivi la retina presenta) divide topograficamente la retina in due parte: quella posteriore (o parte ottica) caratterizzata dall’essere formata da numerosi strati cellulari e dal contenere i fotorecettori; quella anteriore (o parte cieca), priva invece di fotorecettori. In ambedue le parti la retina appare costituita da due foglietti sovrapposti: il foglietto esterno (o epitelio pigmentato), che riposa sulla faccia interna della tonaca vascolare ed è formata da uno strato semplice di cellule epiteliali ricche di pigmento, e il foglietto interno che nella parte ottica ha struttura nervosa mentre nella parte cieca consiste di cellule epiteliali piuttosto alte disposte in un unico strato. Il foglietto interno della parte ottica della retina (o retina propriamente detta), all’esame macroscopico del vivente si presenta come una sottile membrana trasparente; essa è facilmente separabile dall’epitelio pigmentato, aderendo fortemente agli strati esterni solo in corrispondenza della papilla ottica e dell’ora serrata. All’esame oftalmoscopico la retina ha colorito rosso-brunastro dovuto al trasparire del suo strato pigmentato e dei vasi corioidei.
Due territori della retina presentano interesse particolare: la papilla del nervo ottico e la macula lutea. Nel settore nasale della retina, medialmente al polo posteriore dell’occhio (3-4 mm), spostata leggermente in basso (1 mm), si nota una piccola regione biancastra, rotondeggiante, dalla quale emergono i vasi retinici (arteria e vena centrale della retina): si tratta della papilla del nervo ottico, zona in cui tutte le fibre nervose retiniche convergono per dare inizio al nervo stesso. La papilla appare incavata più o meno profondamente nella sua parte centrale (escavazione fisiologica della papilla). Lateralmente al polo posteriore dell’occhio (circa 1 mm) si osserva una piccola regione di forma ellittica, la macula lutea, cosiddetta per il colorito giallastro che assume nel cadavere. La macula lutea ha un diametro di circa 2 mm e, nel vivente, si distingue per il colore rosso-bruno che è leggermente più marcato rispetto a quello delle regioni circostanti; presenta al centro una piccola depressione, detta fovea centralis, a livello della quale la retina, particolarmente sottile, presenta solo le cellule dei coni che sono specializzate per la percezione dei colori e la visione diurna. Procedendo verso la periferia, oltre il limite della fovea centralis, il numero dei coni diminuisce progressivamente in modo rapido, mentre aumenta fortemente quello delle cellule dei bastoncelli, che sono i fotorecettori per la visione crepuscolare.
Articolo creato il 30 settembre 2012.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.