Ghiandole (o cripte) intestinali (di Galeazzi)
Le ghiandole (o cripte) intestinali (di Galeazzi) sono presenti nella lamina propria di tutto l’intestino. L’epitelio ghiandolare è formato da enterociti e da cellule caliciformi; a queste si aggiungono cellule enterocromaffini (o basigranulose) che morfologicamente e funzionalmente sono del tutto simili a quelle già descritte nella mucosa gastrica. Nel duodeno si trovano anche cellule G secernenti, come quelle dell’area pilorica, gastrina. Nelle cripte si osservano, frequentemente, cellule epiteliali in mitosi; le cellule derivanti da queste mitosi risalgono lentamente, ma continuamente, verso l’apice dei villi. In tal modo gli enterociti che vanno persi all’apice dei villi sono sostituiti e l’intero epitelio intestinale è rinnovato. Nell’uomo un completo rinnovo avverrebbe ogni tre giorni circa. La perdita giornaliera di epitelio intestinale viene valutata in circa 50 g di cellule. È interessante ricordare che anche i fibroblasti che circondano la parte profonda dei tubuli ghiandolari presentano un’elevata attività mitotica. Anche i fibroblasti, al pari delle cellule epiteliali, migrano, dalla profondità della tonaca mucosa, verso la superficie.
Nel digiuno e nell’ileo al fondo delle cripte si notano inoltre le cellule di Paneth che si trovano isolate o in piccoli gruppi. Al microscopio ottico, le cellule di Paneth si riconoscono a causa dei loro voluminosi granuli di secrezione, rifrangenti e fortemente acidofili, localizzati nella parte apicale del citoplasma; la parte basale della cellula è invece basofila. Al microscopio elettronico, la base della cellula è occupata da numerose cisterne del reticolo endoplasmatico granulare frammiste a polisomi liberi e a qualche mitocondrio. Il complesso di Golgi è in sede sopranucleare; tra questo e la superficie libera della cellula si trovano i grandi granuli di secrezione che si formano nel complesso di Golgi. I granuli delle cellule di Paneth contengono glicoproteine neutre e proteine. Alcune proteine hanno attività enzimatiche. Tra queste, componente principale dei granuli è il lisozima, una proteina a elevato punto isoelettrico (pH 10) che ha azione antibatterica in quanto digerisce alcune componenti della parete delle cellule batteriche determinandone la distruzione. Si ritiene che, attraverso la produzione di lisozima, le cellule di Paneth svolgano una funzione regolativa nei riguardi della flora batterica intestinale. L’alto punto isoelettrico delle proteine contenute nei granuli delle cellule di Paneth determina la forte acidofilia del citoplasma apicale di questi elementi.
Particolare ingrandito dell’immagine precedente.
L’epitelio che riveste i villi è batiprismatico semplice costituito, in prevalenza, da enterociti (Ent), le cellule tipiche assorbenti dotate di orletto striato (microvilli), da cellule mucipare caliciformi (Cmc) che elaborano mucopolisaccaridi di natura sia acida che neutra e da cellule argentaffini (non visibili con questo tipo di colorazione) che fanno parte del sistema endocrino gastro-intestinale.
Nella lamina propria (Lp) è possibile riconoscere una porzione superficiale di connettivo lasso che forma lo scheletro del villo e una parte profonda di connettivo denso che accoglie le ghiandole intestinali di Galeazzi un tempo dette cripte (G). Queste ghiandole sboccano alla base dei villi e risultano costituite da cellule che matureranno in enterociti, da cellule che elaborano muco, da cellule sierose che elaborano proteine enzimatiche, dalle cellule del Paneth che producono lisozima e peptidasi, infine dalle cellule argentaffini del sistema endocrino gastro-intestinale.
La muscolaris mucosae (mm) manda sottili tralci lungo l’asse del villo, la sua contrazione facilita il drenaggio della linfa nel vaso linfatico del villo detto condotto chilifero.
Articolo creato il 29 marzo 2012.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.