Midollo spinale
Il midollo spinale è la porzione più caudale del sistema nervoso centrale (o nevrasse) e mantiene la conformazione cilindrica del tubo neurale da cui deriva. È posto nel canale vertebrale, estendendosi da subito sotto il foro occipitale fino a livello del corpo della II vertebra lombare.
Il midollo spinale è rivestito in superficie da involucri connettivali riccamente vascolarizzati, le meningi spinali, insieme alle quali occupa il canale vertebrale. È connesso alla periferia da 33 paia di nervi spinali. Ha colore bianco ed una lunghezza media di 45 cm, con un diametro antero-posteriore di 1 cm ed uno trasverso di circa 1,2 cm. Pesa circa 28 grammi. Il midollo spinale è flessibile, elastico e più consistente dell’encefalo; ciò è dovuto soprattutto alla compatta disposizione periferica della sua sostanza bianca.
Continua cranialmente con il bulbo (che rappresenta la porzione più caudale del tronco encefalico), il confine con il quale è dato da un piano orizzontale immaginario passante ad uguale distanza tra l’emergenza dell’ultimo paio dei nervi encefalici (nervo ipoglosso) e quella del I paio dei nervi spinale (nervo I cervicale).
Inferiormente, a livello lombare, il midollo si restringe nel cono midollare e continua con un lungo e sottile filamento fibroso, denominato filo terminale, lungo 20-25 cm e largo 2 mm, che termina sulla faccia dorsale del coccige mediante il legamento coccigeo, formatogli attorno dalle tre meningi spinali fuse in un’unica guaina, la guaina terminale. Prende il nome di cauda equina l’insieme delle ultime radici dei nervi spinali che, con lunghissimo decorso verticale, si portano ai fori intervertebrali d’emergenza decorrendo ai lati del filamento terminale.
Protetto dalle meningi spinali e dal liquido cefalorachidiano e grazie ai suoi mezzi di fissità, il midollo spinale segue la colonna vertebrale in tutti i suoi movimenti, senza entrare mai in contatto con superfici ossee. Privo dei suoi involucri meningei, il midollo spinale appare come uno stelo cilindrico, leggermente appiattito in senso antero-posteriore.
Il midollo spinale non ha calibro uniforme; presenta infatti due rigonfiamenti fusiformi che, per il livello che occupano, sono detti rigonfiamento (o entumescenza) cervicale e rigonfiamento (o entumescenza) lombare. Tali rigonfiamenti, dovuti soprattutto ad un aumento di spessore in senso antero-posteriore, corrispondono ai punti di emergenza dei nervi destinati rispettivamente agli arti superiori (plesso brachiale) e a quelli inferiori (plesso lombosacrale).
- Il ringonfiamento cervicale comincia all’estremità superiore del midollo spinale e si estingue a livello della II vertebra toracica, avendo nella sua parte media, più espansa, un diametro frontale di 14 mm.
- Il rigonfiamento lombare inizia a livello della IX vertebra toracica e termina alla I vertebra lombare, misurando 8 cm di lunghezza e calibro di circa 12 mm; continua caudalmente nel cono midollare.
Il midollo spinale presenta curvature sagittali che corrispondono a quelle della colonna vertebrale e, nell’insieme, gli conferiscono un profilo a S. La curva più accentuata è a livello cervicale e presenta una convessità anteriore; è invece concavo anteriormente entro la parte toracica e torna a farsi convesso verso l’avanti entro quella lombare.
Quest’organo non riempie interamente la cavità del canale vertebrale, ma ne occupa la sola parte centrale, rimanendo separato dalle pareti del canale medesimo per l’interposizione dello spazio perimidollare, che contiene le meningi spinali e, esternamente a queste, il tessuto adiposo peridurale nel quale decorrono abbondanti vasi sanguiferi, soprattutto venosi.
Sulla superficie del midollo spinale si osservano solchi longitudinali tra i quali si delimitano parti rilevate dette cordoni. Nel mezzo delle superfici ventrale e dorsale del midollo sono visibili la fessura mediana anteriore e, rispettivamente, il solco mediano posteriore che suddividono il midollo in due metà uguali e simmetriche (destra e sinistra). In ciascuna metà così individuata si riconoscono poi, in direzione antero-posteriore, quattro solchi, detti rispettivamente solco intermedio anteriore, solco laterale anteriore, solco laterale posteriore, solco intermedio posteriore.
- La fessura mediana anteriore si presenta variamente profonda (da 2,5 a 4 mm) in rapporto con la presenza dei rigonfiamenti cervicali e lombare; essa percorre tutto il midollo spinale dal limite con il bulbo fino al cono midollare.
- Il solco mediano posteriore si estende anch’esso dal bulbo al cono midollare ed è poco profondo. Con decorso dorso-ventrale, si stacca da esso un setto di glia, un setto posteriore che si porta nella compagine del midollo spinale.
- Il solco intermedio anteriore, visibile soltanto nel tratto cervicale del midollo, si localizza tra la fessura mediana anteriore e il solco laterale anteriore. Discendendo, esso si avvicina progressivamente alla linea mediana insieme con quello controlaterale, finché entrambi si confondono con la fessura mediana anteriore.
- Il solco laterale anteriore, situato a circa 3 mm dalla linea mediana cui si avvicina procedendo verso il basso, si estende per tutta la lunghezza del midollo, presentandosi come una doccia cribrata larga 2 mm che, in vicinanza del cono midollare, risulta appena marcata.
- Il solco laterale anteriore corrisponde all’emergenza delle radici anteriori dei nervi spinali.
- Il solco laterale posteriore è più profondo del precedente e decorre anch’esso per tutta la lunghezza del midollo, a circa 3 mm dal solco mediano posteriore. Corrisponde al punto di penetrazione delle radici posteriori dei nervi spinali nel midollo spinale.
- Il solco intermedio posteriore è appena accennato; si trova a livello dei neuromeri cervicali e toracici superiori, tra il solco laterale posteriore e il solco mediano posteriore.
Ai tratti della superficie midollare che i solchi delimitano si dà, come detto, il nome di cordoni. Questi si presentano come rilievi superficiali determinati dal raggruppamento di fibre mieliniche a decorso prevalentemente longitudinale. I cordoni sono tre per ciascun antimero del midollo spinale e prendono rispettivamente il nome di cordone anteriore, cordone laterale e cordone posteriore.
- Il cordone anteriore, compreso tra la fessura mediana anteriore e il solco laterale anteriore, prosegue in alto nelle piramidi bulbari e si assottiglia approssimativamente in direzione del cono midollare. È diviso dal solco intermedio anteriore, dove questo esiste, in due fasci secondari.
- Il cordone laterale, compreso tra il solco laterale anteriore e il solco laterale posteriore, dà attacco in superficie ai legamenti denticolati, formazioni di dipendenza meningea. A livello cervicale, inoltre, emergono, in corrispondenza di esso, le radicole del nervo accessorio (XI paio dei nervi encefalici). Poiché il solco laterale anteriore non è molto marcato, il cordone laterale appare spesso in continuità con quello anteriore, in un’unica formazione denominata cordone antero-laterale.
- Il cordone posteriore si trova fra il solco laterale posteriore e il solco mediano posteriore ed è ben distinto da quello controlaterale solo a livello cervicale. Solo nella parte più alta del midollo spinale, il cordone posteriore è suddiviso dal solco intermedio posteriore in due fasci secondari di cui uno mediale (o fascicolo gracile, di Goll) e uno laterale (o fascicolo cuneato, di Burdach). Tali fascicoli aumentano di volume procedendo dal basso verso l’alto.