Sinusoidi
I sinusoidi si differenziano dai capillari comuni (capillari continui e fenestrati) per il lume ampio, irregolare e per il calibro non uniforme. I sinusoidi si anastomizzano largamente fra loro e hanno un decorso tortuoso in quanto si adattano strettamente alla disposizione degli elementi parenchimali degli organi nei quali decorrono. L’endotelio dei sinusoidi può essere costituito oltre che da comuni elementi endoteliali appiattiti, anche da cellule dotate di proprietà granulopessiche e fagocitarie. Queste ultime, che si considerano come istiociti in posizione endoteliale, presentano spesso forma irregolare, fusata o stellata, e si distinguono dalle cellule endoteliali perché, oltre alle numerose vescicole di pinocitosi, presentano numerosi corpi densi nei quali sono localizzate le attività idrolasiche caratteristiche dei lisosomi. Esistono sinusoidi discontinui e sinusoidi fenestrati. Nei primi, come per esempio nel fegato, le cellule endoteliali sono separate da spazi che possono anche essere ampi e manca, di solito, la lamina basale. Nei secondi, tipici delle ghiandole endocrine, le cellule endoteliali presentano pori chiusi da diaframmi ed esiste una lamina basale continua. Lo strato esterno nei sinusoidi è sempre ridotto e contiene rare fibre collagene. Queste, nei sinusoidi discontinui (dove manca la lamina basale), sono a diretto contatto con l’endotelio.
Articolo creato il 21 marzo 2012.
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