Vie biliari intraepatiche
La bile viene secreta dalle cellule epatiche nei capillari biliari che, nel lobulo epatico, formano una specie di rete labirintica tridimensionale. La bile, riversata nella minuta rete canalicolare, confluisce alla periferia del lobulo in una serie di condottini intralobulari prevalentemente concentrati vicino agli spazi portobiliari. Questi condottini, chiamati anche colangioli (o canali di Hering) sono formati da poche cellule cubiche (3-4) a citoplasma basofilo e sono rivestiti da una delicata lamina basale cui aderiscono fibrille collagene. Essi hanno un lume così stretto che è spesso difficile differenziarlo da quello delimitato dagli epatociti che con le loro docce formano i capillari biliari.
Negli spazi portobiliari i colangioli (qui definiti condottini intralobulari) continuano con i canalicoli biliari interlobulari. In questi le cellule epiteliali, che ne formano la parete propria, divengono più numerose, appaiono di forma cilindrica e presentano un nucleo sferico in posizione basale. I condotti intraepatici affiancati alle ramificazioni dell’arteria epatica, della vena porta, ai nervi e ai vasi linfatici decorrono dapprima nel connettivo contenuto negli spazi portobiliari, quindi confluiscono in condotti di calibro sempre maggiore fino a formare due voluminosi condotti intraepatici che provengono dai lobi destro e sinistro del fegato. Le cellule della parete dei condotti interlobulari di medio calibro sono cilindriche, molto alte e appaiono provviste di numerosi microvilli apicali (cuticola striata). All’esterno dell’epitelio si trova una lamina basale cui aderiscono esternamente abbondanti fibre elastiche e qualche fibrocellula muscolare liscia.
Nei condotti intraepatici di calibro maggiore, tra le cellule dell’epitelio di rivestimento, cominciano ad apparire elementi a secrezione mucosa e in alcuni tratti l’epitelio può introflettersi in piccole ghiandole mucose tubulari o alveolari semplici.
Articolo creato il 15 agosto 2011.
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