Corpo luteo
Il corpo luteo è un organulo ovarico che deriva, dopo la deiscenza, da un follicolo maturo (o vescicoloso) di Graaf (“luteo” significa giallastro, ma questa colorazione è assunta solo quando il corpo luteo inizia la sua regressione; inizialmente è di colore bianco-roseo). Privato della cellula uovo e del liquido che ne colma la cavità, il follicolo si affloscia, compresso dai tessuti circostanti, e la sua parete prende un aspetto pieghettato.La sua cavità si riduce e, all’inizio, contiene solo i resti del liquido follicolare e qualche cellula della granulosa distaccata; in seguito essa contiene un essudato siero-fibrinoso o emorragico proveniente dai vasi della teca interna. Si forma così un coagulo che si organizza in seguito alla migrazione di cellule connettivali. Le modificazioni della parete connettivale si svolgono attraverso una fase di vascolarizzazione nella quale si verifica la penetrazione, tra le cellule della granulosa, di vasi e di tessuto connettivo provenienti dalla teca interna. La penetrazione vascolare è essenziale perché è la condizione a seguito della quale le cellule della granulosa possono completare la loro trasformazione in cellule luteiniche di origine granulosa e svolgere così la loro funzione endocrina.
Le cellule tecali formano, attorno ai cordoni cellulari derivati dalle cellule follicolari, un involucro incompleto che si affonda con propaggini cuneiformi. Nelle prime ore che seguono l’ovulazione le cellule tecali si ipertrofizzano, ma non raggiungono il volume delle cellule luteiniche di origine granulosa; sono dette cellule luteiniche di origine tecale. Se non ha luogo la fecondazione e quindi non si instaura una gravidanza, il corpo luteo dura solo 12-13 giorni e poi degenera. Si parla così di corpo luteo mestruale (o progestativo).
- Il corpo luteo mestruale (o progestativo) raggiunge il suo pieno sviluppo 4-5 giorni dopo la deiscenza follicolare e appare come un nodulo biancastro del diametro di 1,5-2 cm, di forma pressoché sferica e a margini irregolari, pieghettati.
Il periodo di maturità, che corrisponde alla maggiore attività secretoria, è compreso tra il 7° e il 10° giorno dopo l’ovulazione. In questa fase di maturità, le cellule luteiniche di origine granulosa hanno il diametro di 15-30 μm e una forma poliedrica; il loro nucleo è voluminoso, con cromatina molto dispersa. Il citoplasma è più o meno basofilo in rapporto al contenuto in ribosomi. La ricchezza di RNA è in relazione con la sintesi degli enzimi e degli organelli impegnati nella steroidogenesi.
Le cellule luteiniche di origine tecale sono bene evidenti durante gli stadi iniziali della formazione del corpo luteo sino alla fase di maturità; in seguito il loro numero si riduce e infine scompaiono. - Nel caso in cui si abbia la fecondazione e si instauri una gravidanza, il corpo luteo persiste per tutta la durata di questa e si parla di corpo luteo gravidico (o gestativo). Questo dura più a lungo ed è più voluminoso del corpo luteo progestativo e le cellule luteiniche presentano qualche differenza di struttura. Nella seconda metà della gravidanza, il corpo luteo gravidico comincia tuttavia a regredire e le cellule si caricano di grassi e di un pigmento particolare (luteina). Il corpo luteo diviene allora veramente giallastro.
Il corpo luteo è dunque una formazione costituita da due tipi di cellule: le cellule luteiniche di origine granulosa (più numerose) e le cellule luteiniche di origine tecale. Le prime producono progesterone, le seconde estrogeni.
Con la rottura del follicolo vescicoloso maturo si ha l’espulsione del liquor folliculi e dell’ovocito. Tutte le altre parti del follicolo cioè la tonaca granulosa e le due teche restano nella loro sede; nella cavità residua si forma un coagulo di sangue. La granulosa prende contatto col coagulo, segue una serie di trasformazioni a carico sia della granulosa che della teca interna che porta alla formazione del corpo luteo. Questo funziona per un periodo variabile di tempo a seconda se mestruale o gravidico, ed in seguito, gradatamente, involve per trasformarsi in un corpo fibroso (Cl). (Colorazione Mallory Azan).
Fonte: Istituto di anatomia umana normale università degli studi di Bologna
Articolo creato il 13 luglio 2011.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.